Johnny, l'indiano bianco

The Light in the Forest

USA 1959
Nel 1764 il colonnello Bouquet sigla le trattative di pace con gli indiani Delaware, persuandendoli, a rilasciare tutti i prigionieri bianchi. L'avventuriero Del Hardy viene incaricato di scortare i prigionieri in Pennsylvania. Non tutti però sono felici di aver lasciato il campo indiano. Johnny Butler, un ragazzo diciannovenne, è cresciuto con gli indiani come fosse uno di loro. Rapito ancora bambino, Johnny è stato allevato come un figlio dal capo Cuyloga. Recalcitrante, Johhny viene trasportato con la forza a Fort Pitt dove lo attende il suo vero padre. Per il ragazzo è duro adattarsi alla vita civile e Del Hardy riceve il compito di sorvegliarlo facendo anche in modo che non si scontri con i Paxton Boys, acerrimi nemici degli indiani. Purtroppo a una festa, Johnny si imbatte nel loro capo, Elder, che è lì con sua figlia Milly e Wilse Owen, che non nascondono il loro odio verso i pellirossa e verso Johnny. Quando Wilse Owen uccide il suo amico indiano sposato con una donna bianca, per Johnny è troppo e decide di tornare nella riserva. Ma gli indiani vogliono vendetta. Qual è il posto di Johnny?
SCHEDA FILM

Regia: Herschel Daugherty

Attori: Fess Parker - Del Hardy, Wendell Corey - Wilse Owens, Joanne Dru - Wilse Owens, James MacArthur - Johnny Butler, Jessica Tandy - Myra Butler, John McIntire - John Elder, Joseph Calleia - Capo Cuyloga, Carol Lynley - Shenandoe, Frank Ferguson - Harry Butler

Soggetto: Conrad Richter

Sceneggiatura: Lawrence Edward Watkin

Fotografia: Ellsworth Fredericks

Musiche: Hazel George, Paul J. Smith

Montaggio: Stanley E. Johnson

Scenografia: Carroll Clark

Costumi: Chuck Keehne, Gertrude Casey

Effetti: Peter Ellenshaw

Durata: 95

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNICOLOR

Tratto da: romanzo di Conrad Richter

Produzione: WALT DISNEY PICTURES

Distribuzione: MICARCINE

CRITICA
"La vicenda ha uno sviluppo assai tranquillo e prevedibile; ma il film è realizzato con pulizia formale e si vale di una regia agile e di una buona interpretazione." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 45, 1959)