Jan Palach

2/5
Il simbolo della rivolta di Praga nel biopic di Robert Sedlacek: l'illustrazione ha la meglio sul cinema, purtroppo

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SLOVENIA 2018
Gli ultimi mesi della vita di Jan Palach, lo studente che nel 1969 si diede fuoco per protestare contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia. Un giovane che scelse il sacrificio estremo nella speranza di risvegliare la coscienza del suo popolo. Attraverso il rapporto con la fidanzata, la vita nella casa dello studente, la convivenza con la madre, il viaggio come lavoratore stagionale in Francia e in Kazakistan, seguiamo il percorso che lo portò - da figlio devoto, amico affettuoso, studente di filosofia sensibile e riflessivo - a diventare "la prima torcia umana", come si definì in un suo scritto. Il suo gesto fu poi imitato da due persone, ma il regime comunista riuscì a mantenere il controllo della Cecoslovacchia per altri vent'anni.
SCHEDA FILM

Regia: Robert Sedlácek

Attori: Viktor Zavadil - Jan Palach, Zuzana Bydzovská - Madre Libuše Palachová, Denisa Barešová - Il primo amore di Helenka, Kristína Kanátová - Eva, Michal Balcar - Fratello, Karel Jirák - Un amico Ladislav Žižka, Jan Vondráček - Professore

Sceneggiatura: Eva Kanturková, Jan Gogola ml. - drammaturgo

Fotografia: Jan Suster

Musiche: Michal Rataj

Montaggio: Josef Krajbich

Costumi: Tomáš Chlud

Suono: Robert Slezák

Durata: 124

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO

Produzione: VIKTOR SCHWARCZ PER CINEART TV PRAGUE

TRAILER
NOTE
- PRODUTTORI ESECUTIVI JAN SCHWARCZ, MONIKA VODICKOVA.

PRODUTTORE CREATIVO JAN MAXA, ARINA SK, RADIO E TELEVISIONE DELLA SLOVACCHIA, UP & UP PRODUZIONE. REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DI: FONDO STATALE PER CINEMATOGRAFIA, FILM FUND PRAGA, AUDIOVISUAL FUND, MINISTERO DIFESA, CITTÀ CAPITALE DI PRAGA.

- SELEZIONE UFFICIALE ALLA XIII EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2018).
CRITICA
"Fin dal titolo, 'Jan Palach', il film prodotto dalla tv ceca sullo studente che il 16 gennaio 1969 si diede fuoco in piazza San Venceslao a Praga, vuole interrogare la Storia. Non ci sono mediazioni di tipo narrativo o romanzesco. L'operazione va dritta al cuore del personaggio. (...) II film si chiude con le immagini di Jan Palach agonizzante dopo essere stato straziato dal fuoco, cui seguono alcuni interminabili secondi di schermo nero prima dei titoli di coda. Un piccolo artificio che dovrebbe spingere lo spettatore a interrogarsi su quello che ha appena visto ma che rischia di ottenere l'effetto contrario. Quello cioè di «smascherare» la pretesa didascalica (e propagandistica) dell'operazione: gli unici «veri» fotogrammi di cinema finiscono per far cadere il castello di carte di una ricostruzione che si ferma al verosimile. Tutto in questo sontuoso tv-movie assomiglia alla realtà ma è sprovvisto delle sue contraddizioni, delle sue complessità, delle sue zone d'ombra. Tutto è perfettamente definito per guidare senza intoppi lo spettatore fino in fondo. Dove forse troverà la verità storica ma non certo quella cinematografica." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 24 ottobre 2018)