Já, Olga Hepnarová

FRANCIA 2016
Cecoslovacchia, anni Settanta. Olga Hepnarová è una ragazza solitaria e omosessuale che non riesce a trovare il proprio spazio nella società che la circonda. A soli 22 anni, imprigionata in un vortice di paranoie e crisi esistenziali, Olga commette un omicidio di massa. Viene quindi processata e giustiziata con l'impiccagione. Attraverso le sue lettere, senza esaltare o minimizzare il terribile crimine che ha commesso, il film cerca di fare un approfondimento sulla psiche di Olga, mettendo in luce l'essere umano oppresso dalla solitudine e dall'alienazione nascosto dietro l'assassina e ricostruendo gli eventi che hanno portato al suo gesto estremo. La sua storia rispecchia l'attualità di tanti giovani che ancora oggi si sentono diversi, isolati e che sono vittime di atti di bullismo e razzismo per la differenza di etnia, genere o orientamento sessuale.
SCHEDA FILM

Regia: Tomás Weinreb, Petr Kazda

Attori: Michalina Olszanska - Olga Hepnarová, Martin Pechlát - Miroslav, Klára Melísková - Madre, Marika Soposká - Jitka, Juraj Nvota - Avvocato, Martin Finger - Dott. Hronec, Marta Mazurek - Alena, Ondrej Malý - Psichiatra Spyrka, Petra Nesvacilova - Iveta, Ivan Palúch, Gabriela Mícová - Psichiatra Rabska, Zuzana Stavná - Sorella, Jan Novotný - Giudice, Viktor Vrabec - Padre, Malwina Turek - Gitana, Roman Zach - Psichiatra Vaverka, Lukas Bech - Avvocato accusa, Magdaléna Borová, Martina Eliásová, Pavel Neskudla - Frantisek, Cestmír Kozar

Soggetto: Roman Cílek, Cestmír Kozar - supervisione storia Olga Hepnar

Sceneggiatura: Tomás Weinreb, Petr Kazda, Rudolf Adler - supervisione, Tomás Hudec - supervisione

Fotografia: Adam Sikora

Musiche: Marián Varga

Montaggio: Vojtech Fric

Scenografia: Alexandr Kozák

Costumi: Aneta Grnáková

Effetti: Branislav Petrás, Martin Petro

Altri titoli:

I, Olga Hepnarová

Durata: 106

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: RED ONE CAMERA (MX SENSOR), REDCODE RAW, DCP (1:1.85)

Produzione: VOJTÌCH FRIC, SYLWESTER BANASZKIEWICZ, MARCIN KUREK, MARIÁN URBAN, TOMÁS WEINREB, PETR KAZDA PER MEDIA BRIGADE, ALEF FILM, MEDIA GROUP, LOVE.FRAME, ACE/SPOON PRAGUE, BARRANDOV STUDIOS, MICHAEL SAMUELSON LIGHTING PRAGUE, FAMU, ARIZONA PRODUCTIONS

NOTE
- REALIZZATO CON IL SUPPORT DI: POLISH FILM INSTITUTE, ODRA-FILM, STATE CINEMATOGRAPHY FUND, FILM INCENTIVES OF STATE CINEMATOGRAPHY FUND, SLOVAK AUDIOVISUAL FUND, CITY ÚSTI NAD ORLICÍ, PARDUBICE REGION.

- PRESENTATO AL 66. FESTIVAL DI BERLINO (2016) NELLA SEZIONE 'PANORAMA'.
CRITICA
"(...) opera prima compatta nonostante le sue ingenuità. È il corpo sbilenco e spudorato della protagonista, sigaretta eterna alla James Dean di 'Gioventù bruciata' che guida il film immagine dopo immagine (splendida Michalina Olszanska, già futura star delle cinematografie dell'est) ispirato a una figura «vera», l'ultima donna condannata a morte in Cecoslovacchia per avere ucciso molte persone travolgendole con un camion. (...) Solitudine e alienazione, la ricerca di una rivolta che diviene solo follia privata. È il socialismo reale della Primavera praghese da poco sconfitta, siamo all'inizio degli anni Settanta, e l'impossibile rivendicazione di un posto che non sia quello preordinato dall'ordine sociale. Scontro tra singolo e collettività senza più nessuna via di fuga. (...) La scelta della patina vintage rende le atmosfere monocolore dell'epoca, e quella battaglia disperata, da pazza della protagonista ancora più impossibile, rivendicando una sorta di relazione a distanza con la storia del cinema ceco, e delle sue figure femminili. Olga e la sua assurda ribellione, tutta contro se stessa, è una bella immagine per dire la fine di ogni utopia. Se poi era allora o se è oggi sta a noi decidere." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 13 febbraio 2016)