IO... DONNA

ITALIA 1972
Roy, un fotoreporter italo-americano, riprende casualmente, al Central Park, una donna di colore nell'attimo in cui atterra un poliziotto, liberandosi contemporaneamente di un flacone di droga. Poiché la ragazza è membro di un'organizzazione femminile clandestina, che si propone di rovesciare il predominio maschile, le due dirigenti del movimento, Helene e Nancy - una fotomodella amica di Roy il quale ignora però la sua seconda vita - ordinano il rapimento del fotoreporter, per costringerlo a consegnare le foto scattate al Central Park. Segregato in una villa, dov'è guardato a vista, Roy riesce a evadere, ma finisce nelle mani dei gangsters che rifornivano di droga l'organizzazione di Helene. Liberatosi anche di loro, egli viene invitato da alcuni amici e dalla stessa Nancy, che non approva i metodi violenti della compagna (continua, però, a tacere a Roy la propria appartenenza al movimento femminista), a lasciare New York e a rifugiarsi a Roma. Qui, però, lo raggiungono le adepte di Helene con l'ordine di ucciderlo. Sventato il loro tentativo, grazie all'intervento di alcuni gangsters, assoldati da un collega, Roy torna in America, dove più violento è ora il contrasto sui metodi di lotta, che separa Nancy da Helene. Riuscito a sapere che la fotomodella sta per essere uccisa dalla compagna, Roy interviene e la salva, mentre è Helene a morire, per sottrarsi alla polizia.
SCHEDA FILM

Regia: Alberto Cardone

Attori: Nancy Cardinale, Norma Jordan, David Sain, Heidy Fischer, Angel De Leos, Willy Colom

Soggetto: Willy Colombini

Sceneggiatura: Alberto Cardone

Fotografia: Gino Santini

Musiche: J Bewill, Michele Lacerenza

Montaggio: Albert Cardiff

Durata: 89

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: PANORAMICA EASTMANCOLOR

Produzione: ATOMIC

Distribuzione: REGIONALE

CRITICA
Si tratta di un mediocre film d'azione, in cui le tesi del movimento femminista rappresentano soltanto un pretesto narrativo. Da esso discende una serie di episodi, che oltre ad essere di per se assai poco originali, appaiono realizzati con insufficiente mestiere, sì da non avere la minima validità spettacolare. La gratuita intrusione di elementi morbosamente erotici e gli altrettanti accenni alle tendenze omosessuali di uno dei vari personaggi femminili, motivano un giudizio del tutto negativo. (Segnalazioni Cinematografiche).