Indro. L'uomo che scriveva sull'acqua

ITALIA 2016
Incentrato su una delle figure più emblematiche del secolo scorso, Indro Montanelli, offre al pubblico un coinvolgente approfondimento su una colonna portante del giornalismo italiano. Da sempre acclamato e criticato per le sue nette e dichiarate prese di posizione, Indro Montanelli ha raccontato in maniera instancabile le vicissitudini del Novecento, imponendosi come una delle voci più autorevoli della stampa nostrana a partire dagli anni Trenta fino alla morte, sopraggiunta il 22 luglio 2001, a 92 anni compiuti.
SCHEDA FILM

Regia: Samuele Rossi

Attori: Roberto Herlitzka - Indro Montanelli anziano, Domenico Diele - Indro Montanelli giovane, Ferruccio De Bortoli - Se stesso, Paolo Mieli - Se stesso, Paolo Di Paolo - Se stesso, Marco Travaglio - Se stesso, Salvatore Merlo - Se stesso, Sandro Gerbi - Se stesso, Tiziana Abate - Se stesso, Beppe Severgnini - Se stesso, Alberto Malvolti - Se stesso, Nicola La Gioia - Se stesso, Raffaele Liucci - Se stesso, Franco Bonisoli - Se stesso, Fedele Confalonieri - Se stesso

Soggetto: Samuele Rossi

Sceneggiatura: Samuele Rossi

Fotografia: Paolo Ferrari (II), Emanuele Pasquet - operatore

Musiche: Giuseppe Cassaro

Montaggio: Marco Guelfi

Scenografia: Ilaria Sadun

Costumi: Andrea Cavalletto

Suono: Edgar Iacolenna - fonico di presa diretta, Giacomo Rende - fonico di mix

Durata: 74

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: DCP

Produzione: GIUSEPPE CASSARO, ENRICO PACCIANI E SAMUELE ROSSI PER ECHIVISIVI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA, ALKERMES, IN COLLABORAZIONE CON SKY ARTE

Distribuzione: ECHIVISIVI E LO SCRITTOIO

NOTE
- FILM RICONOSCIUTO DI INTERESSE CULTURALE CON CONTRIBUTO ECONOMICO DEL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO-DIREZIONE GENERALE CINEMA. REALIZZATO IN ASSOCIAZIONE CON CAPIRINHA (AI SENSI DELLE NORME SUL TAX CREDIT).
CRITICA
"(...) il docufilm di Samuele Rossi si rimette sulle tracce di un uomo complesso e giornalista fuoriclasse, illuminandone la schiena dritta e l'impermeabilità al potere." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 6 ottobre 2016)