Il suo nome è Tsotsi

Tsotsi

Dal Sudafrica una commovente storia di redenzione. Premiata agli Oscar tra i film stranieri

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GRAN BRETAGNA 2005
Tsotsi ha 19 anni e vive in una baraccopoli nella periferia degradata di Johannesburg, in Sudafrica. Non ricorda nulla del suo passato e Tsotsi è un soprannome che gli è stato dato nel ghetto in cui vive. Nonostante la giovane età è già a capo di una piccola banda di malviventi che comprende Butcher, un assassino a sangue freddo, Boston, un insegnante fallito, e Aap, un ragazzo grosso e ritardato. Una sera, dopo aver bevuto troppo e litigato furiosamente con uno di loro, Tsotsi inizia a vagare per le strade in preda all'alcool e ai fantasmi del passato. Senza rendersi conto giunge in un quartiere di benestanti dove una giovane donna sta combattendo con il cancello automatico della sua abitazione. Tsotsi non ci pensa due volte, spara alla donna e le ruba l'auto, una BMW argentata. Dopo pochi metri, il ragazzo perde il controllo dell'auto che si schianta. Ma non è tutto: sul sedile posteriore c'è un bimbo di soli 3 mesi. Lasciata l'auto, Tsotsi fugge portando con sé il piccolo, deciso a prendersi cura di lui. Ben presto però, si rende conto che occuparsi di un neonato non è cosa tanto facile e va alla ricerca di un aiuto. Incontra così Miriam, una giovane vedova con un figlio piccolo, che nonostante l'approccio violento, si prende cura del bimbo di Tsotsi. Tra i due ragazzi si instaura un rapporto sempre più intenso che porterà Tsotsi a fare i conti col suo carattere collerico e con i ricordi del proprio passato...
SCHEDA FILM

Regia: Gavin Hood

Attori: Presley Chweneyagae - Tsotsi, Terry Pheto - Miriam, Kenneth Nkosi - Aap, Mothusi Magano - Boston, Zenzo Ngqobe - Macellaio, Zola - Fela, Rapulana Seiphemo - John Dube, Nambitha Mpumlwana - Pumla Dube, Jerry Mofokeng - Morris, Ian Roberts - Capitano Smit, Percy Matsemela - Ispettore Zuma, Thembi Nyandeni - Soekie, Owen Sejake - Gumboot Dlamini, Israel Makoe - Padre di Tsotsi, Sindi Khambule - Madre di Tsotsi, Benny Moshe - Tsotsi da bambino, Bheki Vilakazi - Venditore di giornali, Craig Palm - Poliziotto, Jeremiah Ndlovu - Anziano alla fontana, Sibusiso Mkize - Aap da bambino, Marven Lekopotsa - Autista di Fela, Capieus Manamela - Componente della gang, Lennox Mathabathe - Poliziotto, Katleoo Matidune - Bambino, Joyce Moshoshoe - Componente della gang, Edward Oliphant - Componente della gang, Brian Rolfe - Ufficiale, Tumi Sejake - Bambina, Monthuthu Sibisi - Il neonato, Ntuthuko Sibisi - Il neonato, Ismael Songo - Componente della gang, Moses Timati - Componente della gang, Lindokuhle Tloubatla - Bambino di Miriam, Samuel Tsebe - Ragazzo col coltello, Enoch Tsotetsi - Componente della gang, Eduan van Jaarsveldt - Poliziotto, Mbali Khumalo - Ragazza di Fela

Soggetto: Athol Fugard - romanzo

Sceneggiatura: Gavin Hood

Fotografia: Lance Gewer

Musiche: Mark Kilian, Paul Hepker

Montaggio: Megan Gill

Scenografia: Emilia Roux

Arredamento: Nhlanhla Bhengu

Costumi: Pierre Vienings, Nadia Kruger

Effetti: Cordell McQueen

Altri titoli:

Thug

Durata: 91

Colore: C

Genere: THRILLER PSICOLOGICO DRAMMATICO

Specifiche tecniche: SUPER 35 WIDESCREEN (2.35:1)

Tratto da: romanzo "Tsotsi" di Athol Fugard

Produzione: PETER FUDAKOWSKI E PAUL RALEIGH PER INDUSTRIAL DEVELOPMENT CORPORATION OF SOUTH AFRICA, MOVIWORLD, THE NATIONAL FILM AND VIDEO FOUNDATION OF SA, THE UK FILM & TV PRODUCTION COMPANY PLC

Distribuzione: MIKADO (2006)

Data uscita: 2006-03-03

TRAILER
NOTE
- GIRATO A SOWETO E A JOHANNESBURGH.

- NEL 2005 PREMIO DEL PUBBLICO AL FESTIVAL DI TORONTO E AL FESTIVAL DI EDIMBURGO.

- OSCAR 2006 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.

- LA SCENOGRAFA EMILIA ROUX E' ACCREDITATA COME EMELIA WEAVIND.

- CANDIDATO AL DAVID DI DONATELLO 2006 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
CRITICA
"Contro l'immagine che ha di sé, Totsi prova lìimpulso a prendersi cura del picccolo. (...) In realtà si è innescato un processo di identificazione col fantolino che era un tempo lui stesso; e il film ce lo mostra con zelo didascalico, attraverso flashback deputati a ripristinargli i file della memoria. Non bisogna aspettarsi un reportage sulla vita dei ghetti, come appare sempre più evidente man mano che si va verso il finale, romantico e struggente. Però il prodotto, astuto senza banalità, si fa apprezzare e l'accompagnamento della musica kwaito rende più energico lo scorrere delle immagini." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 3 marzo 2006)

"Dramma sudafricano in stile neorealista È una bellissima sorpresa questo film sudafricano (Oscar straniero) dell'avv. Gavin Hood, ispirato dal libro di Athol Fugard. Sguardo originale e impietoso sulla Johannesburg di oggi, con stile neorealista che si fa per incanto fantastico quando riesce a riprendere qualcosa di interiore, misterioso. (...) Il romanzo fu scritto nell'apartheid del ' 50; il film è più ottimista, ma non fa sconti sulla violenza: la democrazia del Sud Africa vuole oggi speranza nonostante l'Aids (25%) e la disoccupazione (40%). Avventura umana esemplare, vissuta con totale adesione da Presley Chweneyagae. Denuncia non manichea, spettacolare nel meglio: trasmette il cambiamento che esprime, al di là di ogni regola etico-sociale." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 10 marzo 2006)