Il più grande amatore del mondo

The World's Greatest Lover

USA 1977
A Rudy Valentin va tutto storto: mentre lavora in una pasticceria si distrae e le torte cadono in terra; garzone presso un fornaio, insulta involontariamente il direttore e poi il padrone e viene licenziato. La vera ragione dei suoi fallimenti è che, sentendosi insicuro, quandogli saltano i nervi cade in attacchi di laringite, oppure confonde le parole. Da tre mesi è sposato con Annie che lo ama fino a un certo punto poiché la giovane donna, come ogni americana degli anni '20, è innamorata di Rodolfo Valentino, l'attore sulla cresta dell'onda. Per rivaleggiare con il famoso italo-americano, Zig, direttore della RAINBOW-FILM, indice un concorso per eleggere un nuovo attore nelle vesti di "il più grande amatore del mondo". Rudy e Annie, lasciata Milwaukee, si recano a Hollywood ove, favorito dal caso, lui supera le prove di selezione e vince la finalissima. Ma nel frattempo Annie si è recata nella tenda di Valentino, senza accorgersi che l'attore l'aveva generosamente ceduta a Rudy. Questi, abbandonando il set e la fortuna, con lo stesso cavallo di scena raggiunge il treno e la moglie in fuga.
SCHEDA FILM

Regia: Gene Wilder

Attori: Gene Wilder - Rudy Valentine, Carol Kane - Annie Hickman, Dom DeLuise - Adolph Zitz, Fritz Feld - Tomaso Abalone, Mark Silberman - Cugino Buddy, Harry Gold - Freddie, Peter Elbling - Robert Drake, Danny DeVito - Aiuto regista, Michael Huddleston - Barbiere, Carl Ballantine - Zio Henry

Soggetto: Gene Wilder

Sceneggiatura: Gene Wilder

Fotografia: Gerald Hirschfeld

Musiche: John Morris

Montaggio: Anthony A. Pellegrino, Christopher Greenbury - supervisione

Scenografia: Terence Marsh

Arredamento: John Franco Jr.

Costumi: Ruth Myers

Effetti: Terry D. Frazee, Logan Frazee

Durata: 90

Colore: C

Genere: COMICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION, PANORAMICO, DE LUXE

Produzione: 20TH CENTURY FOX, JOUER LIMITED

Distribuzione: FOX (1978) - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

CRITICA
"Già noto come attore-comico, già apparso nelle nuove vesti di regista-interprete (con il film 'Il fratello più furbo di Sherlock Holmes'), ora personalità di produttore-sceneggiatore-regista-attore-censore-propagandista. In tal modo entra nel sempre interessante gruppo di comici che, bramosi di esprimersi con piena libertà, rifiutano di fare i mimi o i clowns per le gags o le idee di altri. Di tali personalità il cinema americano è sempre stato prodigo ed ancora oggi ne possiede un manipolo (Mel Brooks, Woody Allen, Marty Feldman) di indubbio valore, paragonabile oltre oceano solo all'analogo gruppetto francese (Jacques Tati, Pierre Etaix, Pierre Richard). E' difficile da questo film dedurre delle profonde differenze sul piano della tecnica cinematografica o su quello delle forme tipiche di umorismo; e ben fa lo stesso Gene Wilder a evitare questo preciso confronto. E' evidente, invece, l'accettazione da parte del regista-attore di una definizione datagli un giorno da un giornalista per una sua interpretazione e da lui accettata come una bandiera: 'è uno dei pochi attori che sappiano essere nello stesso tempo eroici romantici e clown'. Questa definizione, ben evidente nel film, è stata da lui stesso così chiarita (in una intervista data a Gian Luigi Rondi per 'Il Tempo'): 'Credo ai sentimenti. A me piace divertire, ma non con degli scherzi a catena, divertendo anche il cuore: qua facendogli il solletico, là dandogli delle carezze e qua ancora cantandogli la ninna nanna'. Effettivamente la storia di Rudy e Annie è una sorta di amore sincero che riesce a superare l'amore effimero della conquista di centinaia di partner o quello balalissimo dell'incontro fugace con il mostro dell'amore creato dalla pubblicità o dalla fama: la parodia di Rodolfo Valentino è qui bene azzeccata e del tutto significativa." ('Segnalazioni Cinematografiche, vol. 85, 1978)