Il nemico invisibile

The Dying of the Light

3/5
Paul Schrader accetta la sfida impossibile: misurarsi con la mitologia americana (e Nicolas Cage)

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USA 2015
Evan Lake, un agente veterano della CIA, si ritrova improvvisamente ai ferri corti con l'organizzazione a cui ha dedicato tutta la sua vita: a causa dei primi sintomi di demenza precoce, infatti, viene spinto verso un pensionamento anticipato. Quando il suo giovane protetto Milton Schultz, sulle tracce del jihadista Muhammad Banir, scopre che potrebbe essere ancora vivo, Lake decide di imbarcarsi in una pericolosissima missione intercontinentale per eliminare il suo mortale nemico.
SCHEDA FILM

Regia: Paul Schrader

Attori: Nicolas Cage - Evan Lake, Anton Yelchin - Milton Schultz, Alexander Karim - Muhammad Banir, Irène Jacob - Michelle Zubarain, Adetomiwa Edun - Mbui, Robert G. Slade - James Clifton, Aymen Hamdouchi - Aasim, Claudius Peters - Ghedi, Geff Francis - Dott. Clayborne, Silas Carson - Dott. Sanjar, Serban Celea - Dott. Iulian Cornel, Derek Ezenagu - Dott. Wangari, Tim Silano - Mike Warner, David Lipper - Bob Deacon, George Remes - Jim, Arsha Aghdasi - Abdi Abikarim

Sceneggiatura: Paul Schrader

Fotografia: Gabriel Kosuth

Musiche: Frederik Wiedmann

Montaggio: Tim Silano

Scenografia: Russell Barnes

Arredamento: Gina Calin

Costumi: Oana Paunescu

Effetti: Lucian Iordache

Altri titoli:

Caza al terrorista

Dying of the Light: Jede Minute zählt

Il nemico invisibile - Dovunque tu sia lui ti troverà

Durata: 94

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA PLUS, ARRIRAW (2.8K)/(2K), DCP (1:2.35)

Produzione: OVER UNDER MEDIA, TINRES ENTERTAINMENT

Distribuzione: BARTER MULTIMEDIA

Data uscita: 2015-07-09

TRAILER
NOTE
- TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI FIGURA ANCHE NICOLAS WINDING REFN.
CRITICA
"La regia dello psicotico thriller è firmata da Schrader ma lui, lo sceneggiatore di Scorsese, ha rinnegato il montaggio finale: manca il presupposto. Da tema di pseudo attualità (magari fosse «Homeland») un film che scappa di mano in ogni direzione e vuole solo fare action (...). La novità è che l'eroe, Nicolas Cage truccato da Pippo Baudo, si scoprirà malato di Alzheimer (da tempo lo si sospettava, visto come l'attore sceglie i film), ma la diagnosi non entra nel corpo ideologico critico della storia, resta espediente in un contorno banale di coppia sia virile sia femminile. Fortuna che Irène Jacob vale lo sguardo intenso conquistato con Kieslowski." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 luglio 2015)

"Irriconoscibile Paul Schrader. Figura chiave del movimento New Hollywood degli anni tra 70 e 80, soprattutto come sceneggiatore (...) ma anche come regista di 'American Gigolo', oltre che influente teorico e critico. Irriconoscibile nella sciatteria di questo progetto, o della sua realizzazione. (...) è difficile accreditare in Cage un risorto John Wayne." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 9 luglio 2015)

"Sceneggiatore e regista, Paul Schrader intendeva realizzare uno spionistico crepuscolare basato, invece che sull'azione, sul teorema a specchio di una patologia che corrode al cuore le logorate istanze ideologiche in campo. Non mancano alcuni inconfondibili tocchi d'autore, ma nell'insieme il film stenta a decollare restando in bilico fra dramma etico e thriller; e se Cage si conferma interprete convincente, la figura del suo giovane collega Anton Yelchin rimane piuttosto sbiadita." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 9 luglio 2015)

"Non basta la regia dello sceneggiatore di 'Taxi Driver' e 'Toro Scatenato' a trasformare questo action movie in un'opera memorabile: stereotipi, superficialità e un Nicolas Cage piuttosto sotto tono. Trascurabile." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 9 luglio 2015)

"Piacerà a chi non s'è mai perso un film di Schrader, un regista che anche nelle occasioni più infelici non ha mai smesso di essere coinvolgente. Qui coinvolge eccome." Giorgio Carbone, 'Libero', 9 luglio 2015)

"Fiacco e pretenzioso poliziesco (...) sull'ansia di riscatto di un uomo al lumicino. (...) L'aria afflitta, lo sguardo assente, Nicolas Cage fa il demente con straordinaria immedesimazione." (Massimo Bertarelli, , 'Il Giornale', 9 luglio 2015)

"Un film vittima di un montaggio che appiattisce la regia di Paul Schrader alla stregua di uno sbrigativo blockbuster. Peccato, perché i presupposti per un'opera interessante sulla degenerazione di CIA e terrorismo islamico erano ben presenti. Invece, il racconto (...) naufraga, complici anche i ridicoli tentativi di Cage di impersonare un malato di demenza frontotemporale." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 16 luglio 2015)