Il mio cane Skip

My Dog Skip

USA 2000
In una cittadina del Mississippi, estate 1942. Quando compie nove anni, Willie riceve tanti regali ma l'ultimo è quello più gradito, un cagnolino che lui chiama Skip. Il padre Jack però pensa che sia ancora troppo presto e porta via l'animale. Willie cade in una profonda tristezza, dalla quale si risolleva solo quando la madre Helen riesce ad imporsi e a restituirglielo. Willie e Skip crescono da quel momento insieme, e la presenza del cane va di pari passo con i momenti importanti dell'adolescenza del ragazzo. Willie attribuisce a Skip il merito di riuscire ad avvicinare la ragazzina più carina del quartiere. Poi va a giocare nella squadra di baseball, ma qui le cose vanno peggio. Innervositosi, Willie picchia Skip, che scappa e resta chiuso in un magazzino. Viene ritrovato più tardi gravemente ferito, allora Willie va a trovarlo in ospedale e mentre gli parla, Skip dà segnali di risveglio. Gli anni passano ancora, Willie va ad Oxford a studiare. Skip invecchia nella casa del Mississippi.
SCHEDA FILM

Regia: Jay Russell

Attori: Frankie Muniz - Willie Morris, Kevin Bacon - Jack Morris, Luke Wilson - Dink Jenkins, Diane Lane - Ellen Morris, Mark Beech - Army Buddy, Bradley Coryell - Big Boy Wilkinson

Sceneggiatura: Gail Gilchriest

Fotografia: James L. Carter

Musiche: William Ross

Montaggio: Harvey Rosenstock, Gary Winter

Scenografia: David J. Bomba

Costumi: Edi Giguere

Effetti: Matthew Zeringue, Stephen Bourgeois

Durata: 95

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: libro di Willie Morris

Produzione: ALCON ENTERTAINMENT

Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (2000)

CRITICA
"Muniz, capace di esprimere una vasta gamma di emozioni con una naturale, non comune disinvoltura, mette in secondo piano il resto del cast, proprio cove Haley Joel Osment ne 'Il sesto senso'". ('Variety')

"Tratto dal romanzo autobiografico di Willie Morris ambientato nel 1942, il film affronta temi come la difficoltà di diventare adulti e la drammaticità della guerra. Il regista di estrazione pubblicitaria Jay Russell sottolinea la forza di sentimenti universali, senza tempo. Non a caso anche le ambientazioni sono state scelte con questo scopo". ('Ciak', settembre 2000)