Il destino di un cavaliere

A Knight's Tale

USA 2001
Il giovane William Thatcher sta per vedere realizzato il suo sogno di diventare un vero cavaliere. Quando muore il suo padrone incontra per caso un uomo che, in cambio di cibo e vestiti, gli dona alcuni documenti comprovanti un titolo nobiliare. Così, in compagnia di due compari si iscrive ad un torneo dove ci sono in palio i soldi necessari per guadagnarsi la rispettabilità e l'amore della bella Jocelyn.

TRAMA LUNGA
Nell'Europa del 1300, succede che un nobile cavaliere, poco prima di scendere in pista come partecipante ad un torneo di lancia, muore e il giovane William, il suo scudiero, decide di prenderne il posto, confidando nella copertura offerta dalla pesante armatura. Conclusosi quell'esperimento con una vittoria, William e i due servi Roland e Wat ritengono giusto tentare di nuovo con altri tornei. L'ostacolo maggiore che si frappone viene risolto grazie all'incontro con Geoffrey Chaucer: questi, per i tre uno sconosciuto, si offre di inventare e mettere per iscritto la falsa storia della nobile casata cui apparterrebbe William. Così il ragazzo diventa sir Ulrich, ottiene un successo dopo l'altro, e anche le donne gli metto gli occhi addosso. La dama Jocelyn decide di seguirlo in tutti gli spostamenti, e Kate, una maniscalca vedova, si aggrega per avere cura delle armature del signore. Quando tutto va per il meglio, il conte Adhemar, roso dalla gelosia, riesce dapprima a far perdere qualche colpo a Ulrich nei tornei, poi lo scredita definitivamente quando scopre la verità sulla sua nascita. Jocelyn è delusa e tutto precipita. Ma all'ultimo torneo arriva il principe d'Inghilterra in persona, il quale, conquistato dallo stile di William e dalla sua abilità nei travestimenti, lo nomina sul campo Cavaliere di Sua Maestà. Ora William può combattere a testa alta.
SCHEDA FILM

Regia: Brian Helgeland

Attori: Heath Ledger - William Thatcher/Sir Ulrich Von Liechtenstein di Gelderland, Mark Addy - Roland, Rufus Sewell - Conte Adhemar d'Anjou, Shannyn Sossamon - Lady Jocelyn, Paul Bettany - Geoffrey Chaucer, Alan Tudyk - Wat Falhurst, Laura Fraser - Kate, Bérénice Bejo - Christiana, Scott Handy - Germaine, James Purefoy - Sir Thomas Colville/Edward, Principe Nero del Galles, Christopher Cazenove - John Thatcher, Nick Brimble - Sir Ector, Leagh Conwell - William giovane, Steve O'Donnell - Simon, l'Usciere di Rouen, Jonathan Slinger - Peter, il Penitenziere di Rouen, Philip Lenkowsky - Maestro d'armi di Rouen, Karel Dobry - Maestro d'armi fiammingo

Soggetto: Geoffrey Chaucer - racconto, Brian Helgeland

Sceneggiatura: Brian Helgeland

Fotografia: Richard Greatrex

Musiche: Carter Burwell

Montaggio: Kevin Stitt

Scenografia: Tony Burrough

Arredamento: Dominic Smithers, Jiri Zucek

Costumi: Caroline Harris - anche armature

Effetti: Terry Glass, Dana H. Suddath, Tim Burke, Mill Films Ltd.

Durata: 132

Colore: C

Genere: AZIONE

Specifiche tecniche: SUPER 35 STAMPATO A 35 MM (1:2.35) - DELUXE

Tratto da: uno dei "Racconti di Canterbury" di Geoffrey Chaucer

Produzione: BLACK AND BLUE ENTERTAINMENT, COLUMBIA PICTURES, ESCAPE ARTISTS, FINESTKIND

Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR ITALIA

Data uscita: 2001-11-09

CRITICA
"'Il destino di un cavaliere' di Brian Helgeland è il film delle recensioni false delle quali non aveva molto bisogno visto che il protagonista, Hearth Ledger, è uno dei beniamini dei giovani, spesso indifferenti alla qualità. Naif e spettacolare, con cavalieri d'armi, amori, scudieri e donzelle. Ai giovani piacerà per la colonna sonora non favolistica, con il sound di David Bowie, Eric Clapton, dei Queen". (Giovanna Grassi, 'Il Corriere della Sera', 9 novembre 2001)

"Canzoni dei Queen o di David Bowie, personaggi che si chiamano Thatcher e Michael Jordan, un Medioevo reinventato e irrobustito da vistose iniezioni di attualità. E' 'Il destino di un cavaliere' di Brian Helgeland, il regista talentuoso, barocco, ma anche discutibile, di 'Payback' e 'Ipotesi di complotto'. Curiosità: tutto è stato girato a Praga, in esterni o nei celebri Barandov Studios". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 novembre 2001)

"Molte le contaminazioni con la modernità: le canzoni sono successi degli anni Settanta - Ottanta, il protagonista si chiama Thatcher come la signora leader conservatrice inglese, a un ballo in maschera i protagonisti vanno vestiti come i Rolling Stones nei Sessanta, e tutti usano abitualmente il turpiloquio. Produzione impeccabile". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 9 novembre 2001).