IL CLUB DELLE BABY SITTER

THE BABY SITTERS' CLUB

1995
Liberamente ispirato ai romanzi di Ann Martin, la storia di sette ragazze tredicenni che decidono di unirsi per creare una società di baby sitter. Dovranno, però, scontrarsi con le dure regole del mondo degli adulti.
SCHEDA FILM

Regia: Melanie Mayron

Attori: Zelda Harris - Jessi, Bre Blair - Stacey, Austin O'Brien - Logan Bruno, Asher Metchik - Jackie Rodowsky, Ellen Burstyn - Signora Haberman, Marla Sokoloff - Cokie Mason, Rachael Leigh Cook - Mary Anne, Larisa Oleynik - Dawn, Tricia Joe - Claudia, Stacey Linn Ramsower - Mallory, Vanessa Zima - Rosie Wilder, Christian Oliver - Luca, Bruce Davison - Watson, Jessica Needham - Karen, Schuyler Fisk - Kristy, Brooke Adams - Elizabeth T. Brewer

Soggetto: Darlene Young

Fotografia: Willy Kurant

Musiche: David Michael Frank

Montaggio: Christopher Greenbury

Scenografia: Larry Fulton

Effetti: Josh Hakian

Durata: 85

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Tratto da: TRATTO DAI ROMANZI DI ANN M. MARTIN EDITI IN ITALIA DA MONDADORI

Produzione: JANE STARTZ E PETER O. ALMOND PER SCHOLASTIC

Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO

NOTE
REVISIONE MINISTERO LUGLIO 1996
CRITICA
"Il film condensa nel ritmo vivace della commedia tutti gli elementi classici della narrativa per teenagers sagge: l'amicizia e la solidarietà femminile tra le sette protagoniste unite da un patto di autoaffermazione e di divertimento, le prove delle prime esperienze di lavoro, l'incanto e le delusioni dell'estate e delle vacanze, i sospetti di tradimento e di slealtà all'interno del gruppo, l'impatto con ragazzi e ragazze nuovi arrivati, gli scontri con i genitori propri e altrui, gli equivoci, i guai, gli incidenti comici, i timori esistenziali, la malavoglia di diventare adulte. E alla fine, naturalmente, l'amicizia vince su tutto, anche sull'amore fragile. La commedia innocua e graziosa ha il vantaggio di attrici e attori giovanissimi, carini, molto vitali; ha lo svantaggio d'un andamento da serial televisivo". ('La Stampa', 20 luglio 1996).