IL BACIO DI GIUDA

ITALIA 1988
Ultimi giorni della vita di Gesù. Il Salvatore, insieme agli Apostoli passa dal lago di Tiberiade a Gerusalemme, mentre già incombe su di Lui la minaccia dell'accusa e dell'uccisione. Gli Apostoli parlano spesso tra loro del Regno annunciato e del "posto" che a ciascuno di essi sarà riservato. Giuda è cupo e silenzioso. Ha già preso contatto con Nicodemo, uno dei potenti del Sinedrio, il quale assicura che il Cristo sarà solo neutralizzato, ma sicuramente non crocifisso. Il bacio che Giuda darà al suo Signore nella notte del bosco degli ulivi lo indicherà con chiarezza ai soldati, inviati per catturarlo. Alcuni momenti vengono proposti (la lavanda dei piedi, l'ultima cena), cui anche il traditore prende parte, personalmente convinto che egli costituisce un elemento decisivo della vicenda terrena di Cristo, anzi uno strumento necessario e indispensabile per la Redenzione dell'umanità. Poi andrà a denunciare il Maestro.
SCHEDA FILM

Regia: Paolo Benvenuti

Attori: Carlo Bachi - Il Nazareno, Giorgio Algranti - Giuda Iscariota, Pio Giannelli - Simon Pietro, Nicola Checchi - Giovanni, Emidio Simini - Nicodemo, Marina Barsotti - Maddalena, Roberto Morini - Caifa

Soggetto: Paolo Benvenuti

Sceneggiatura: Paolo Benvenuti, Gianni Menon, Marcella Niccolini, Roberto Filippini

Fotografia: Aldo Di Marcantonio

Musiche: Stefano Bambini, Andrea Di Sacco

Montaggio: Mario Benvenuti

Scenografia: Paolo Barbi

Costumi: Damiano Simi, Marcella Niccolini

Durata: 85

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA, 35 MM

Tratto da: ISPIRATO AI QUATTRO VANGELI CANONICI E AI SETTE APOCRIFI

Produzione: PAOLO BENVENUTI PER COOPERATIVA ALFA CINEMATOGRAFICA, RAITRE

Distribuzione: ISTITUTO LUCE - ITALNOLEGGIO CINEMATOGRAFICO (1989)

NOTE
- ROBERTO FILIPPINI E' CONSULENTE ALLA SCENEGGIATURA.

- SELEZIONATO ALLA SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 1988.
CRITICA
"Il film è velletario, pretestuoso e, soprattutto, basato su un'inaccettabile supposizione: che Giuda, a differenza degli altri Apostoli, sia stato il solo ad aver capito che il Signore doveva morire e che egli era lo strumento designato e indispensabile, affinché lui salvasse il mondo. E' appena il caso di rilevare che nessuno dei Discepoli - Giuda dunque incluso - aveva capito qualcosa di un Cristo risorto dai morti, se non dopo la consolante ed illuminante discesa dello Spirio Santo." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 108, 1990)

"La figura del Cristo, gli apostoli, gli altri personaggi che gli ruotano attorno, i problemi della predicazione e della fede, vengono affrontati in profondità e con senso critico." (Remo Romeo, in "Il Vangelo secondo il cinema", a cura del Museo del Cinema di Siracusa, Emanuele Romeo Editore,1995)