I ricordi del fiume

3/5
I fratelli De Serio rinunciano all'idea di "racconto" in favore di uno sguardo secco sulla realtà. Per risalire lungo la storia dello Stura

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FRANCIA 2015
Oltre mille persone di diversa nazionalità vivono tra topi e immondizia dentro baracche costruite con lamiere e legno. È il Platz, una delle più grandi baraccopoli d'Europa, sugli argini del fiume Stura a Torino. Molti bambini, donne e anziani abitano ormai da anni in questo microcosmo invisibile che tra poco tempo non esisterà più. Entro dicembre del 2014, infatti, un ambizioso e delicato progetto ad alto impatto sociale prevede il suo smantellamento e il trasferimento di parte delle famiglie in case normali. I ricordi del fiume racconta la vita di questa baraccopoli nei suoi ultimi mesi di esistenza, tra lacerazioni, drammi, speranze, vita.
SCHEDA FILM

Regia: Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio

Soggetto: Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio

Sceneggiatura: Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio

Fotografia: Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio

Montaggio: Stefano Cravero

Suono: Giovanni Corona - presa diretta, Tommaso Bosso - presa diretta, Mirko Guerra - montaggio

Durata: 96

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: HD, DCP, 25 fps (16/9)

Produzione: ALESSANDRO BORRELLI PER LA SARRAZ PICTURES CON RAI CINEMA

Distribuzione: LA SARRAZ PICTURES (2016)

Data uscita: 2016-04-21

TRAILER
NOTE
- FILM DI INTERESSE CULTURALE REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA-MIBACT E CON IL SOSTEGNO DI FILM COMMISSION TORINO PIEMONTE-PIEMONTE DOC FILM FUND-FONDO REGIONALE PER IL DOCUMENTARIO.

- FUORI CONCORSO ALLA 72. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2015).
CRITICA
"Curiosi di vita i fratelli De Serio. (...) Reportage formidabile (...). Toni epici al contrario, il senso di un'ultima misura, di un'attesa, scene quotidiane di gente che tenta di essere normale ma un bambino parla serio di morte. Lévi-Strauss del cinema, non distribuiscono la pìetas a buon mercato, guardano negli occhi la civiltà in disfacimento." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 21 aprile 2016)

"Dall'incontro con l'umanità marginale e - ahinoi - residuale trovata nel Platz è nato il mastodontico progetto de 'I ricordi del fiume', portato alla scorsa Mostra veneziana nella sua versione integrale di 140' e (...) nelle sale nella 'riduzione' a 96'. II taglio comunque non riduce l'intensità e l'importanza del documentario, prezioso contenitore di contenuti - 'i ricordi' di queste persone, appunto - che altrimenti andrebbero inesorabilmente perduti. Rigoroso, appassionato e fedele tanto al Reale quanto all'Arte." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 21 aprile 2016)

"(...) un susseguirsi di capitoli visivi di lungimirante intensità, le notti e i giorni dell'agglomerato invaso da immondizia e da un senso di insopportabile vacuità, mentre lentamente viene sbrindellato. (...) Tutti si ritrovano in preghiera, una cacofonia impressionante di litanie e invocazioni, poi ci sono i neon delle notti e le luci della televisione che arriva nelle nuove case e da cui telenovele blaterano frasi d'amore e Papa Francesco benedice." (Luca Pellegrini, 'Avvenire', 22 aprile 2016)

"(...) un insieme di immagini, storie, volti, canzoni che cerca di costruire una memoria condivisa tra la città e quel «buco nero» che brulicava di vita, ma anche sofferenza (...)." (Giulia Bianconi, 'Il Tempo', 22 aprile 2016)