I MAMBO KINGS - I RE DEL MAMBO

THE MAMBO KINGS

USA 1991
Nel 1952, approfittando dell'infatuazione degli americani per il Mambo - un ballo scatenato ed eccitante - i due fratelli Cesar e Nestor Castillo lasciano l'Avana e raggiungono New York, con un nutrito repertorio di canzoni Mambo, appassionate e traboccanti di sentimento. Per sopravvivere, Cesar e Nestor lavorano di giorno in un grande mattatoio. Di notte si dedicano alla composizione ed esecuzione delle loro musiche, esibendosi con la loro band anche in locali infimi, pur di sfondare. Notati, vengono progressivamente sommersi da proposte e offerte di lavoro. L'intraprendenza del maggiore, Cesar - che alterna con disinvoltura musica e avventure amorose - molto protettivo e attento nei confronti del fratello, stenta a coinvolgere Nestor, sempre in preda alla malinconia per la delusione del suo amore per Maria, la fidanzata che all'Avana ha sposato un altro. Un'improvvisa passione per la graziosa Dolores Fuentes riesce a distogliere momentaneamente Nestor dal proprio abbattimento e a renderlo più vivace coprotagonista del trionfi del fratello. Dopo le nozze con Dolores e la nascita di un figlio, Nestor è ripreso dalla nostalgia per la propria terra e dal rimpianto per Maria, che riversa appassionatamente nelle note di "Beautiful Maria of My Soul" una canzone che ottiene un immediato successo e suscita la gelosia di Dolores. Poi plagiato dal boss Fernando Perez, Nestor tenta di sottrarsi al predominio di Cesar ma muore in un incidente d'auto. Disperato Cesar, dopo una crisi superata con il valido aiuto di Dolores, accetta, in memoria di Nestor, di cantare in pubblico la sua canzone.
SCHEDA FILM

Regia: Arne Glimcher

Attori: Armand Assante - Cesar Castillo, Antonio Banderas - Nestor Castillo, Cathy Moriarty - Lanna Lake, Maruschka Detmers - Dolores Fuente, Pablo Calogero - Ramon, Desi Arnaz Jr. - Desi Arnaz Sr., Talisa Soto - Maria Rivera, Colleen Ann Fitzpatrick - Rossa Sull'Autobus, Jose Alberto - Johnny Casanova, Anh Duong - Ismelda Perez, Celia Cruz - Evalian Montova, Yul Vázquez - Flaco, Scott Cohen - Bernardito, Cordelia González - Anna Maria, Helena Carroll - Signora Shannon, June Brown - Donna Grassa, Doug Barron - Mike Wells, Joe Conzo - Killer, Lazaro Perez - Pablo, Ron Thompson - Empire M.C., William Thomas Jr. - Xavier, J.T. Taylor - Frankie Suarez, Marcos Quintanilla - Willie, Jose Duvall - Nando, Joe Petruzzi - Carlo Ricci, Frank Grillo - Machito, Millie P. - Amica Del Killer, Jimmy Medina - Manny, Peter McNamara - Johnny Bing, Ralph Irizarry - Pito, John Herrera - Luis Fajardo, Mario Grillo - Mario, Theodora Castellanos - Bianca, Tito Puente - Tito Puente

Soggetto: Oscar Hijuelos

Sceneggiatura: Cynthia Cidre

Fotografia: Michael Ballhaus

Musiche: Carlos Franzetti

Montaggio: Claire Simpson

Scenografia: Stuart Wurtzel

Costumi: Gary Jones, Bridget Kelly, Ann Roth

Durata: 105

Colore: C

Genere: DRAMMATICO MUSICALE

Specifiche tecniche: PANORAMICA

Tratto da: TRATTO DAL ROMANZO "I MAMBO KINGS SUONANO CANZONI D'AMORE" DI OSCAR HIJUELOS

Produzione: ARNE GLIMCHER E ARNON MILCHAN PER WARNER BROS.

Distribuzione: WARNER BROS. ITALIA (1992) - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)

NOTE
- PREMIO PULITZER 1990 AL SOGGETTO COME "BEST FICTION".
CRITICA
"Come debuttante, Arne Glimcher avrebbe forse dovuto scegliere qualcosa di più lineare di questo film tratto da un romanzo il cui stile è comunque più adatto a raccontare una storia come questa dei mille tentativi di due cantanti che finiscono con riuscire ripetitivi e tediosi.(...) Così nel film cantano e ricantano, tentano e ritentano, intraprendente e trainante Cesar, combattuto e renitente Nestor, invariabilmente sostenuto dal fratello fino al patetismo, mentre il tessuto narrativo perde consequenzialità e s'impolpa di risvolti e personaggi che vanno al di là della vicenda dei due, per esibire un vistosa Celia Cruz primadonna della musica afrocubana, nei panni di Evalina Montoya, proprietaria del club Babalu; Tito Puente, altra star dei circoli musicali latinoamerircani e altri eccentrici personaggi di contorno, che fanno perdere linearità al racconto e credibilità al dramma esistenziale dei due fratelli. (Segnalazioni cinematografiche, vol. 113, 1992)