HOOLIGANS - TEPPISTI

I.D.

GRAN BRETAGNA 1995
John è un poliziotto che con altri tre compagni si traveste da hooligan per potersi infiltrare tra i violenti tifosi dello Shadwell, una squadra londinese. In breve tempo scopre quanto sia liberatorio per lui sfogare la propria violenza nelle risse provocate dai teppisti dello stadio e così la sua vita cambia a tal punto da non sapere più da che parte è il bene e dove il male.
SCHEDA FILM

Regia: Philip Davis

Attori: Reece Dinsdale - John, Richard Graham - Trevor, Perry Fenwick - Eddie, Philip Glenister - Charlie, Warren Clarke - Bob, Claire Skinner - Marie, Saskia Reeves - Lynda, Sean Pertwee - Martin, Lee Ross - Gumbo, Terry Cole - Puff

Soggetto: James Bannon

Sceneggiatura: James Bannon, Vincent O'Connell

Fotografia: Thomas Mauch

Musiche: Will Gregory

Montaggio: Inge Behrens

Scenografia: Max Gottlieb

Costumi: Mike O'Neill

Durata: 107

Colore: C

Genere: POLIZIESCO

Produzione: PARALLAX PICTURES - METROPOLIS FILM PRODUCTIONS -SALLY HIBBIN

Distribuzione: BIM - MONDADORI VIDEO

NOTE
REVISIONE MINISTERO AGOSTO 1996
CRITICA
"Impostato come un film d'azione televisiva, ma piuttosto sommario nell'analisi comportamentale (contrariamente al più saldo 'Ultrà' del nostro Ricky Tognazzi), il film di Philip Davis è più un thriller all'americana che un documento a sfondo sociale sulle devianze antropologiche del calcio. Non a caso la regia, a tratti concitata - non lascia mai intravedere una partita - racconta il gioco più bello del mondo come un'ossessione psicopatologica, non offre agli attori (pur bravi) molte chance per sfuggire ai non pochi stereotipi di cui abbonda la sceneggiatura." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 26 Agosto 1996)

"Anche se il fenomeno della violenza negli stadi è in forte diminuzione in Inghiltenra, 'Hooligans' rimane un film di bruciante verità. Perché non è un film sul calcio e, per certi versi, nemmeno un film sui tifosi teppisti. È un film su un crinale, una versione metropolitana e sottoproletaria della linea d'ombra. Non che il copione di Vincent O'Connell abbia lo spessore letterario di un Conrad, per carità: anzi, qua e là è proprio la scrittura del film a vacillare, a soffrire di alti e bassi. Ma certamente 'Hooligans' è la storia della trasformazione di un giovane, di una crisi psicologica (non a caso il titolo originale è i.d., sigla che in inglese sta per documento d'identità) che esplode, in modo violento, in un delicato momento di passaggio." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 27 Agosto 1996)

" 'Hooligans' mostra tutti i pregi e tutti i limiti di tanta produzione inglese: è girato nelle bellissime e desolate location dei quartieri sud-est di Londra (teatro preferito dei tifosi dello Shadwell), coi pub, i cortei per le strade affiancati dalla polizia a cavallo, i pullman dei tifosi avversari scassati senza pietà a sassate e bottigliate; la struttura drammaturgica, invece, sempre così stretta nelle convenienze del realismo da docu-drama molto Bbc, lascia un po' a desiderare. John è un poliziotto ambizioso, per niente pacificato col suo lato oscuro (un classico dei polizieschi noir): pian piano, trascinato dai compagni di tifo e bevute tra i quali si è infiltrato con grande professionalità e psicologia, finisce per dar loro man forte. C'entra anche una fidanzata, rimorchiata nel machissimo pub. Ma si sa, l'uomo è debole, le leggi passano e il calcio resta." ('Il Manifesto', 24 Agosto 1996)