Ho sentito le sirene cantare

I've Heard the Mermaids Singing

CANADA 1987
La trentenne Polly viene assunta a Toronto come segretaria da una galleria di arte contemporanea, la cui direttrice (Gabriella), è una donna colta, elegante e affascinante. Polly invece è timida e goffa, (e, come dattilografa, una incapace) ma poiché è molto simpatica nel suo candore Gabriella la prende a ben volere. Quando giunge Mary, una brunetta passionale, ex-amante della più matura Gabrielle, Polly capisce l'anomalo rapporto tra le due e per lei è uno choc. Il secondo choc le capita quando scopre non solo che la sua datrice di lavoro cova velleità di pittrice (per lasciare al mondo qualcosa di creativo), ma anche che nel retrogalleria essa cela quadri suoi, mai visti da nessuno. il peggio però arriva per Polly, quando saprà che tali opere - a suo parere splendide e originali, una soprattutto, un quadro di un bianco abbagliante - sono state addirittura eseguite da Mary. Gabrielle si rivela così quale essa è in realtà: un "falso" totale, una donna ormai delusa e artificiosa. la modesta, ma limpida Polly glielo dice e, sconvolta e ferita per la propria scoperta, lancia in faccia a Gabrielle una tazza di te bollente. L'impiego è perduto e lei si prepara anche a traslocare di casa. Ma le due altre donne vengono a trovarla: le ustioni non erano poi troppo gravi, la sincerità e la pulizia dei sentimenti di Polly hanno toccato Gabrielle.
SCHEDA FILM

Regia: Patricia Rozema

Attori: Sheila McCarthy - Polly Vandersma, Paule Baillargeon - Gabrielle St. Peres, Ann-Marie MacDonald - Mary, Richard Monette - Clive, John Evans - Warren, Brenda Kamino - Cameriera

Soggetto: Patricia Rozema

Sceneggiatura: Patricia Rozema

Fotografia: Douglas Koch

Musiche: Mark Korven

Montaggio: Patricia Rozema

Scenografia: Valanne Ridgeway

Durata: 85

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: NORMALE

Produzione: PATRICIA ROZEMA E ALEXANDRA RAFFE PER VOS PRODUCTIONS

Distribuzione: CECCHI GORI CLASSIC (1988) - DOMOVIDEO

NOTE
- PREMIATO A CANNES COME MIGLIORE OPERA PRIMA (1987).
CRITICA
Sottile e delicato "gayfilm" in cui, con mano leggera, si narrano passioni delusioni, cinismi nel complicato rapporto tra donne. Originale l'uso della fotografia. (Teletutto) Vi sono carenze avvertibili sotto il profilo tecnico. Ma in positivo c'è ben altro: il film è valido, ricco di humour e di acume sul piano psicologico. Sheila Mccarthy si produce come interprete: buffa e tenera, spiritosa e timidissima, un personaggio sensibile, delizioso e divertente che non si dimenticherà facilmente. (Segnalazioni Cinematografiche)