Giochi d'adulti

Consenting adults<br> Consenting Adults

USA 1992
Richard Parker compositore di jingles pubblicitari, è sposato con Priscilla con la quale ha avuto una figlia, Lori. Il nuovo vicino, Eddy Otis, un consulente finanziario sposato con la bella Kay, fa amicizia coi due, giungendo a far loro recuperare 25.000 dollari facendosi investire da Richard e rimborsandoli col premio della polizza stipulata ad hoc. A poco a poco Eddy instilla in Richard l'idea di scambiarsi i favori delle rispettive signore, e la bionda Kay, che tra l'altro rivela doti apprezzabili di cantante, lo attira a tal punto che cede alla tentazione. Ma la mattina dopo la donna è trovata morta, sfigurata dai colpi di mazza da baseball: la polizia non esita ad attribuire la responsabilità a Richard, che ha ovviamente lasciato ampie tracce del suo operato. Dal canto suo Otis ha un alibi, confermato dai custodi della sua villa sul lago, i Watkins. Priscilla, sconvolta, gli chiede il divorzio, e Richard, uscito sotto cauzione, ha solo tre settimane per vanificare l'alibi di Eddy. Mentre il suo avvocato, che non gli crede, gli consiglia di patteggiare, un investigatore, David Duttonville, incaricato di indagare sulla polizza di un milione e mezzo di dollari stipulata dagli Otis a reciproco vantaggio in caso di morte, lo aiuta nelle indagini. L'ascolto casuale di un concorso di blues alla radio gli rileva come Kay sia ancora viva, sotto il nome di Olivia Kamen. Richard tenta di convincere Priscilla - che nel frattempo vive con Eddy, che l'ha aiutata finanziariamente - nel doppio gioco dell'uomo, e le affida l'audiocassetta con la voce di Kay. Ascoltandola, Eddy afferma che si tratta di un falso. Grazie ad un controllo telefonico, Richard riesce a ritrovare Kay a Savannah, e viene così a sapere che la notte del delitto è stato in realtà con una prostituta, mentre lei era fin dal mattino dai Watkins, dove Eddy l'aveva poi raggiunta dopo il delitto. Ma il sopraggiungere della polizia, avvisata da Otis, mette in fuga Richard, mentre l'altro può così uccidere Kay con la stessa arma del primo delitto. Priscilla scopre nel frattempo nella giacca di Eddy un biglietto Cleveland - Savannah, e capisce che Richard ha ragione: ma Eddy la sequestra in casa, certo dell'arrivo di Richard che, neutralizzata la guardia del corpo, ingaggia una feroce colluttazione con Otis. Questi avrebbe la meglio se Priscilla, in extremis, non lo colpisse con la mazza da baseball.
SCHEDA FILM

Regia: Alan J. Pakula

Attori: Kevin Kline - Richard Parker, Mary Elizabeth Mastrantonio - Priscilla Parker, Kevin Spacey - Eddy Otis, Rebecca Miller - Kay Otis, Forest Whitaker - David Duttonville, Benjamin Hendrickson - Jimmy Schwartz, E.G. Marshall - George Gordon, Billie Neal - Annie Duttonville, Lonnie R. Smith - Dr. Pettering, Kimberly McCullough - Lori Parker

Soggetto: Matthew Chapman

Sceneggiatura: Matthew Chapman

Fotografia: Stephen Goldblatt

Musiche: Michael Small

Montaggio: Sam O'Steen

Scenografia: Carol Spier

Costumi: Gary Jones, Ann Roth

Durata: 90

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: DAVID PERMUT, ALAN J. PAKULA

Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA (1993)

NOTE
- REVISIONE MINISTERO MARZO 1993
CRITICA
"Commestibile come un buon thriller da sabato sera, magari da vedere in coppie, il film, che si fa proteggere nella colonna sonora da motivi sempreverdi come 'Cheek to cheek' e 'As time goes by', vale per i valori sociali che rappresenta o fa intuire, esprimendosi, in ambienti di suggestiva ricchezza o di suggestiva povertà, più con i sottintesi e le parentesi che col gusto cinico della parola altre volte consueto a Pakula. Il quartetto di attori è naturalmente di assoluto professionismo nello studiarsi reciproco: preferiamo il cattivo Kevin Spacey e l'ingrata ed espressiva Mary Elizabeth Mastrantonio, mentre Rebecca Miller si sdoppia rimanendo sempre molto attraente e il simpatico Kevin Kline ('Un pesce di nome Wanda') non riesce a togliersi dal volto quel suo bel sorriso da commediante di razza finito, chissà come, in un giallo-voyeuristico un po' spudorato." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 26 febbraio 1993)

"L'esagerazione stona, l'intreccio soprattutto psicologico si trasforma radicalmente in un film solo d'azione, con il cattivo alla fine messo fuori combattimento dal buono che ha deciso di fare da sé. Può dispiacere il salto di registro, perché sminuisce le qualità di una regia che era riuscita a costruire un thriller soprattutto con la logica e il progetto perverso di una macchinazione, ma l'effetto, almeno in platea, resta saldo, perché il pubblico, dopo aver tanto palpitato per la vittima, sente ora il bisogno di vedere il suo avversario eliminato in modo cruento. Hollywood conosce la regola e, anche a costo di far meno bene, non vi trasgredisce. Il buono è Kevin Kline, lontanissimo dalla comicità di 'Un pesce di nome Wanda': interiorizza le sue paure, approfondisce le debolezze del personaggio, si concede una lunga serie di primi piani devastati da stravolte, abilissime tensioni. Il cattivo è Kevin Spacey, molto attento, nella prima parte, a sembrare un ragazzone solo un po' discolo e dopo, invece, sfoderando una maschera tutta perfidia, non sempre credibile ma certamente efficace. Le mogli sono Mary Elizabeth Mastrantonio, fine e sottile, e Rebecca Miller, indotta invece, prima di esser data per morta, a proporsi come una vamp metà ingenua metà ammaliatrice." ('Il Tempo', 28 febbraio 1993)

"All'inizio 'Giochi d'adulti' sembra un 'Luna di fiele' ambientato in un suburbio borghese di Atlanta, dove vivono felici e operosi i coniugi Richard e Priscilla sposati da molti anni e ancora innamorati. (?) La trovata di far leva sui latenti pruriti di coppia per costruire un thriller non era male e per un po' il film di Alan J. Pakula, un regista abile nel creare atmosfere, riesce a tenere desta la curiosità dello spettatore sul filo di una costante minaccia. Però la sceneggiatura di Matthew Chapman è veramente un pasticcio e, alle prese con personaggi privi di plausibilità psicologica e narrativa, i pur bravi Kevin Kline (Richard) Mary Elizabeth Mastrantonio (Priscilla), Kevin Spacey (Eddy) e Forest Whitaker (sacrificato in una piccola parte di detective assicurativo) fanno ben povera figura." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 1 marzo 1993)