FUOCO SU DI ME

Il viaggio interiore di Lamberto Lambertini nella Napoli del 1815. Riflessivo e teatrale con un commosso Omar Sharif

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ITALIA 2005
Napoli, 1815. Dopo aver vissuto per tanti anni in Francia, il giovane Eugenio torna a casa per curarsi una grave ferita riportata in battaglia. Sono gli ultimi mesi del Regno di Gioacchino Murat, quando il sogno, forse prematuro, di una Italia unita e indipendente infiammava i cuori del popolo napoletano. Durante la lunga convalescenza, Eugenio riscopre le sue radici mai dimenticate, inizia a dubitare delle certezze acquisite e scopre il vero amore mentre sogna altre strade più vicine alla natura e allo spirito del popolo.
SCHEDA FILM

Regia: Lamberto Lambertini

Attori: Omar Sharif - Principe Nicola, Massimiliano Varrese - Eugenio, Sonali Kulkarni - Graziella, Zoltán Rátóti - Gioacchino Murat, Maurizio Donadoni - Aymon, Nicola Di Pinto - Maggiordomo, Antonella Stefanucci - Governante, Giacinto Palmarini - Masseo, Marc Fiorini - Mayer, Susanna Smit - Carolina Murat, Bruno Leone - Burattinaio, Surama De Castro - Camille, Michele Alhaique - Pescatore, Filomena Iavarone - Gioconda, Ernesto Lama - Cecco, Bruno Marinelli - Ministro, Marcello Romolo - Capitano, Maria Del Monte - Liberina, Nando Neri - Arcangelo, Gisella Sofio - Giocatrice, Egano Lambertini - Giocatore, Nando Murolo - Giocatore

Soggetto: Lamberto Lambertini, Sergio Scapagnini

Sceneggiatura: Lamberto Lambertini

Fotografia: Pino Sondelli

Musiche: Savio Riccardi

Montaggio: Anna Napoli

Scenografia: Carlo De Marino, Maria Luigia Battani

Costumi: Annalisa Giacci

Effetti: Guido Pappadà

Durata: 100

Colore: C

Genere: SENTIMENTALE DRAMMATICO STORICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: SERGIO SCAPAGNINI PER INDRAPUR CINEMATOGRAFICA E STELLA FILM IN COLLABORAZIONE CON RAICINEMA E FOCUS FILM

Distribuzione: ISTITUTO LUCE (2006)

Data uscita: 2006-03-31

NOTE
- REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI (DGC).

- 3 CANDIDATURE AL DAVID DI DONATELLO 2006: MIGLIOR SCENOGRAFIA, COSTUMI ED EFFETTI SPECIALI VISIVI.
CRITICA
"Adesso che c'è anche il libro 'Fuoco su di me' può affrontare con maggiori speranze l'incognita del circuito. Il film, insignito del Premio 'Cinema e Cultura del Dialogo' della Regione Veneto all'ultima Mostra di Venezia, merita attenzione per le sue qualità compositive, forse le più adatte per rievocare l'effimera epopea di Gioacchino Murat nella cornice di una Napoli più febbrilmente onirica che puntigliosamente storica. (...) Il viaggio iniziatico è scandito dai consigli e dalle osservazioni dell'amatissimo nonno, un nobile aperto alle mutazioni della storia mirabilmente cesellato da Omar Sharif: ed è qui che Lamberto Lambertini, fine e schivo autore di radio, teatro e cinema, dimostra di sapere governare quel passaggio tra verità e illusione che travalica il referto di cronaca incarnandosi nelle visioni degli uomini che l'hanno dolorosamente vissuto. Il merito va esteso agli interpreti che affiancano Sharif - da Massimiliano Varrese a Antonella Stefanucci e Nicola Di Pinto - e ai deliziosi effetti in stile gouaches forniti da un grande sperimentatore come Guido Pappadà: se il nerbo drammaturgico risente del pauperismo dei mezzi, le armonie figurative e il flusso rapsodico esprimono valori che arricchiscono l'immaginario dello spettatore." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 1 aprile 2006)

"'Fuoco su di me' di Lamberto Lambertini, autore di radio, teatro e cinema, gioca sull'intreccio fra verità e illusione, travalicando quindi la nuda cronaca. E la storia dell'ascesa di Murat al Regno di Napoli si mescola con quella di Eugenio. La materia è incandescente, ma il regista la governa con mano sottile. Vicino a un Omar Sharif che recita in italiano, a una Sonali Kulkarni, bella star di Bollywood, che dà vita a una sognatrice credibile, spicca un grandissimo Maurizio Donadoni, nei panni del cugino cattivo di Eugenio. L'attore, che viene dal teatro, dà una tale vita al personaggio che interpreta, che finisce con lo spingere gli spettatori a tifare per lui, al posto dell'eroe buono." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 7 aprile 2006)