Fratello e sorella

Frère et Soeur

2.5/5
Arnaud Desplechin formato famiglia e sformato poetico: c'è gusto, ma anche tanta superficialità. In Concorso a Cannes 2022

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FRANCIA 2021
Louis e Alice sono fratello e sorella; lei è attrice, lui poeta e professore. I due non hanno alcun rapporto da oltre vent’anni, a causa di antichi dissapori. Un giorno si incrociano per strada e Alice non lo saluta nemmeno, ma la morte dei loro genitori li costringerà a riprendere i rapporti.
SCHEDA FILM

Regia: Arnaud Desplechin

Attori: Marion Cotillard - Alice, Melvil Poupaud - Louis, Golshifteh Farahani - Faunia, Max Baissette de Malglaive - Joseph, Benjamin Siksou - Fidèle, Cosmina Stratan - Lucia, Patrick Timsit - Zwy

Sceneggiatura: Arnaud Desplechin

Montaggio: Laurence Briaud

Altri titoli: Brother and Sister

Durata: 108

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: WHY NOT PRODUCTIONS, ARTE FRANCE CINEMA

Distribuzione: MOVIES INSPIRED

Data uscita: 2023-08-03

NOTE
- IN CONCORSO AL 75. FESTIVAL DI CANNES (2022).
CRITICA
"(...) il film è un dramma fiammeggiante e profondamente umano che coinvolge un fratello e una sorella separati per vent' anni da un odio tanto feroce quanto inspiegabile, e costretti a ritrovarsi al capezzale dei genitori morenti. Louis è uno scrittore di successo, Alice invece una celebre attrice di teatro e un episodio apparentemente insignificante accaduto in occasione della presentazione di un libro di Louis ha provocato in Alice un rancore che si trasformerà in una vera e propria prigione. «Credo di odiarti» dice la sorella al fratello con una serenità dai toni agghiaccianti. Ma più che le ragioni del risentimento (mai veramente approfondite perché mai interessanti, come dice il regista, e perché «non sarebbe morale», come dice Louis), il regista ne esplora le conseguenze, ripercorrendone la genesi senza mai spiegarle veramente («L'odio è una perdita di tempo») e perlustrando il vicolo cieco in cui sono finite due persone dopo aver tagliato tutti i ponti tra loro. (...) La vista l' uno dell' altro provoca svenimenti e attacchi di rabbia, lacrime e fughe. A cambiare le cose saranno proprio i genitori (...) Come se il loro estremo sacrificio fosse necessario perché il rapporto tra i due figli potesse ripartire proprio da quel trauma verso un possibile perdono. Non perfettamente riuscito, ma decisamente interessante nel tracciare i misteri delle relazioni umane e le trappole di sentimenti deragliati, il film ha il coraggio di affidare a Marion Cotillard, una delle più celebrate attrici francesi di oggi, un ruolo complesso e tutto sommato sgradevole, quello di una donna prigioniera del proprio odio, ma anche di una malsana ossessione per il bene, attitudine che nel film diventa addirittura pericolosa.Numerosissimi ed eterogenei i riferimenti cinematografici che vanno da Wes Anderson a Woody Allen, da Clint Eastwood a Leo Carax, da John Cassavetes a François Truffaut e persino al Tom Cruise di 'Minority Report'." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 21 maggio 2022)