Finis terrae

Il regista compie un viaggio nei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau. Le sue immagini non vogliono spiegare o ricostruire la storia. Il suo è un pellegrinaggio, un partecipare a un rito di contrizione, a un'esperienza emotiva. Non il passato, non la precisione degli eventi, ciò che importa è il presente. In questi luoghi, dove sono scomparse milioni di persone, la presenza dei loro fantasmi è palpabile e ammonitrice. Loro si trovano ancora nei cortili, sui selciati, sui pavimenti che hanno calpestato. Quello che la macchina da presa inquadra è stata il loro ultimo sguardo sul mondo e sta a noi prendercene cura per non dimenticare.