Félicité

BELGIO 2017
Félicité è una donna orgogliosa e indipendente che lavora come cantante in un bar a Kinshasa. Ogni volta che sale sul palco, lei sembra lasciare il mondo e i suoi problemi quotidiani dietro di sé, mentre il pubblico è affascinato dal ritmo della sua musica e dalla sua melodia potente e malinconica. Un giorno, però, suo figlio è vittima in occidente e, mentre lui è in ospedale, Félicité cerca disperatamente un modo per guadagnare i soldi necessari per la sua operazione. Ha inizio così per lei un viaggio mozzafiato tra le strade impoverite e i quartieri più ricchi della capitale del Congo. Un aiuto insperato giunge infine da Tabu, abituale frequentatore del bar in cui Félicité si esibisce, e quando il ragazzo uscirà dall'ospedale sarà lo stesso Tabu ad aiutarlo a uscire dal guscio e a riprendere in mano la sua vita...
SCHEDA FILM

Regia: Alain Gomis

Attori: Véro Tshanda Beya - Félicité, Papi Mpaka - Tabu, Gaetan Claudia - Samo

Sceneggiatura: Alain Gomis, Delphine Zingg - collaborazione, Olivier Loustau - collaborazione

Fotografia: Céline Bozon

Musiche: Kasai Allstars, Arvo Pärt

Montaggio: Fabrice Rouaud, Alain Gomis

Scenografia: Oumar Sall

Costumi: Nadine Ostobogo Boucher, Emma Zola

Durata: 123

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: (1:1,66)

Produzione: ARNAUD DOMMERC, OUMAR SALL, ALAIN GOMIS PER ANDOLFI, GRANIT FILMS, CINÉKAP, IN COPRODUZIONE CON NEED PRODUCTIONS, KATUH STUDIO, SCHORTCUT FILMS

Distribuzione: KITCHENFILM

TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL SOSTEGNO ALLA SCENEGGIATURA DEL CENTRO NAZIONALE DEL CINEMA E DELL'IMMAGINE ANIMATA E L'AIUTO ALLA SCENEGGIATURA DELLA REGIONE DI NORMANDIA, IN COLLABORAZIONE CON IL CNC A IN COLLABORAZIONE CON LA CASA DELL'IMMAGINE DELLA BASSA NORMANDIA. CON LA PARTECIPAZIONE DELL'AIUTO AI CINEMA DEL MONDO, IL CENTRO NAZIONALE DEL CINEMA E DELL'IMMAGINE ANIMATA, IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI A LO SVILUPPO INTERNAZIONALE E L'ISTITUTO FRANCESE. CON L'ECCEZIONALE SUPPORTO DI FOPICA (FONDI DI PROMOZIONE DELL'INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA E AUDIOVISIVA DEL SENEGAL) E L'UFFICIO CINEMA DEL GABON. CON IL SUPPORTO DEL TAX SHELTER DEL GOVERNO FEDERALE BELGA-INVER TAX SHELTER-LA COOPERAZIONE BELGA ALLO SVILUPPO/DGD, SERVIZIO PUBBLICO FEDERALE AFFARI ESTERI, COMMERCIO ESTERO E COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO (MINISTERO DEL BELGIO AGLI AFFARI ESTERI, COMMERCIO ESTERO E SVILUPPO ALLA COOPERAZIONE) - FONDI INDAGINE DELLA FRANCOFONIA - REGIONE ILE-DE-FRANCE. CON IL SUPPORTO DI THE WORLD CINEMA FUND, UN'INIZIATIVA DELLA FONDAZIONE CULTURALE GERMANIA FEDERALE E DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI BERLINO, IN COOPERAZIONE CON IL FEDERAL FOREIGN OFFICE E CON L'ULTERIORE CONTRIBUTO DEL GOETHE INSTITUTE-IL WORKSHOP FINAL CUT DI VENEZIA-PANE PER IL MONDO-SERVIZIO ALLO SVILUPPO PROTESTANTE-IL FONDO PER IL DISEGNO DEL PUBBLICO, FONDATO AL TORINO FILM LAB, CON IL SUPPORTO DI EUROPA CREATIVA-PROGRAMMA MEDIA DELL'UNIONE EUROPEA. CON LA PARTECIPAZIONE DI TV5 MONDO E CANAL+ AFRICA.

- TRA GLI INTERPRETI: I KASAI ALLSTARS, L'ORCHESTRA SINFONICA DI KINSHASA DIRETTA DA ARMAND WABASOLELE DIANGIENDA E NADINE NDEBO, MUAMBUYI, LEON MAKOLA, SYLVIE KANDALA, MODERO TOTOKANI, BAVON DIANA.

- ORSO D'ARGENTO GRAN PREMIO DELLA GIURIA AL 67. FESTIVAL DI BERLINO (2017).
CRITICA
"Sovrapposizione o meglio successione di registri diversi: una prima parte lineare e narrativa, una seconda più incantata e, come dire, animistica. Protagonismo della musica, nel personaggio principale (attrice) e nell'orchestra (vera) che l'accompagna. Regista franco-africano. Personaggio e sentimenti forti, conduzione un po' incerta e un po' velleitaria." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 31 agosto 2017)

"Piacerà. Per le stesse ragioni che per cui è piaciuto al Festival di Berlino (premio speciale della giuria). Perché la storia di Félicité è raccontata in modo emozionale e con un'«arrapante» 'soundtrack' di Arvo Part." (Giorgio Carbone, 'Libero', 31 agosto 2017)

"(...) interessante il film africano che però sembra avere due anime che faticano a dialogare: da una parte il ritratto della protagonista (...); dall'altra il percorso (sognato? inventato?) di un mondo lontano dalla realtà, buio come la notte o armonioso come la musica sacra, che però non si capisce che rapporto abbia con la dura vita quotidiana di Félicité e le sue peripezie (...)." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 12 febbraio 2017)

"Gomis costruisce il film per spogliare (e con una vaga aura fastidiosa di moralismo) il suo personaggio dell'energia iniziale nel suo graduale avanzamento verso quella che dovrebbe essere una diversa consapevolezza di sé, degli altri, del mondo... (...) Intorno Kinshasa, la sua violenza e le contraddizioni contemporanee di cui l'Africa, nella sfacciata alternanza di miseria e ricchezza, sembra essere il laboratorio avanzato che la macchina da presa di Gomis cattura non senza qualche compiacimento formale. C'è però qualcosa di irritante in questo suo sguardo, a cominciare appunto dalla percezione che sia contro il suo personaggio, chiuso nell'itinerario più banale del rapporto a due, dell'uomo che comunque è sempre meglio avere in casa anche se come questo è ubriacone (ma tenero) e non sa riparare i frigoriferi. Un neoconformismo che cancella ogni ambizione (seppure per carità velato di tenerezza e di una qualche complicità) e che oggi suona parecchio funesto." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 12 febbraio 2017)