Fela Kuti - Il potere della musica

Finding Fela!

USA 2014
La vita e la musica di Fela Anikulapo-Kuti, importante artista che ha creato il movimento musicale Afrobeat, attraverso cui esprimeva le proprie opinioni politiche rivoluzionarie contro il governo dittatoriale nigeriano degli anni Settanta e Ottanta. Personaggio dall'importanza sociale e politica, ha contribuito allo sviluppo della democrazia in Nigeria e ha promosso il Panafricanismo nel mondo. Il potere e la potenza del messaggio musicale di Fela è così attuale da essere utilizzato dai movimenti politici dei popoli oppressi, come mezzo per esprimere la loro lotta per la conquista per la libertà.
SCHEDA FILM

Regia: Alex Gibney

Fotografia: Maryse Alberti

Musiche: Fela Anikulapo-Kuti

Montaggio: Lindy Jankura

Durata: 120

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: JACK GULICK, ALEX GIBNEY PER JIGSAW PRODUCTIONS, IN ASSOCIAZIONE CON KNITTING FACTORY ENTERTAINMENT, OKAYPLAYER, OKAYAFRICA

Distribuzione: WANTED (2015)

Data uscita: 2015-06-11

NOTE
- RICERCHE: SHARI CHETOK.
CRITICA
"Il 'documusical' 'Finding Fela' è il racconto orchestrato dal regista statunitense Alex Gibney sulla vita e le opere del musicista più geniale, politico e ispirato che sia uscito dalla scena dell'Africa post-coloniale. Ma lo è un po' anche del musical made in Broadway che lo ha preceduto, 'Fela!', affidato alla regia e al tocco magico del coreografo Bill T. Jones. Che ha raccolto sia polemiche sia incassi e riconoscimenti, presumibilmente per il coraggio dimostrato nell'affrontare una figura co-si complessa, esaltante, controversa, senza l'ausilio di alcuna 'autenticità' e con in più una scrittura supponente come quella del co-autore Jim Lewis. (...) L'antitesi di un musical (...). Che ha (...) portato a conoscenza di un pubblico ignaro dei suoi dischi, delle sue battaglie e delle sue disavventure, la grandezza lirica di un personaggio coi rivoluzionario. Forse che il titolo del film, 'Scoprire Fela', era più adatto al musical? In parte, perché il film inizia e finisce a Broadway e dunque racconta anche di come artisti che avevano una conoscenza superficiale della materia finiscono per venirne risucchiati. Quel punto di partenza e di arrivo sembrerebbe un limite, un voler imporre una cornice alla cornice, laddove ne basterebbe già una a trasmettere un senso di oppressione, a negare il giusto respiro a tutta la vicenda e soprattutto alla musica di Fela. Ma c'è esaltazione nel contrasto che si crea tra le immagini del musical e quelle d'archivio, con l'originale in pista. Malgrado le composizioni di Fela, le sue proverbiali durate, la costruzione pezzetto dopo pezzetto di maestosi affreschi sonori, tutto il processo creativo che Fela ha sempre difeso con i denti dai tentativi di formattazione dell'industria discografica, ne risulti oggettivamente mortificato. (...) Il film s'impenna quando segue l'eloquio di Fela nel suo tempio, lo Shrine, nei frammenti del fantastico concerto del 1978 a Berlino che segnò anche il disfacimento della sua orchestra, gli Africa '70. E nella carrellata di personaggi che il regista chiama a testimoniare." (Marco Boccitto, 'Il Manifesto', 10 giugno 2015)