Eu cand vreau sa fluier, fluier

SVEZIA 2010
Fra pochi giorni Silviu lascerà il carcere minorile e finalmente potrà riabbracciare il fratellino che lui ha cresciuto come un figlio da quando sua madre se ne è andata. Ma sua madre ha deciso di tornare a riprendersi il figlio più piccolo, per portarlo a vivere con sé, e la notizia sconvolge il ragazzo trasformando i suoi ultimi giorni in carcere in un incubo. Assalito dal panico e dall'ansia, Silviu decide di fuggire e rapisce Ana, l'assistente sociale di cui si è innamorato nel frattempo. Una volta fuori, il sapore della libertà e una serie di nuove emozioni gli permetteranno di sentirsi forte e in grado di affrontare qualsiasi impresa...
SCHEDA FILM

Regia: Florin Serban

Attori: George Pistereanu - Silviu, Ada Condeescu - Ana, Clara Voda - Madre, Mihai Constantin - Direttore, Marian Bratu - Fratello, Chilibar Papan - Ursu, Mihai Svoristeanu - Soare, Alexandru Mititelu - Finu, Cristian Dumitru - Blondu, Laurentiu Banescu - Psicologo

Soggetto: Andreea Valean - pièce teatrale

Sceneggiatura: Catalin Mitulescu, Florin Serban

Fotografia: Marius Panduru

Montaggio: Sorin Baican, Catalin Cristutiu

Scenografia: Ana Ioneci

Costumi: Augustina Stanciu

Altri titoli:

Wenn ich Pfeifen möchte, Pfeife ich

If I Want to Whistle, I Whistle

Durata: 94

Colore: C

Genere: THRILLER DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Tratto da: pièce teatrale di Andreea Valean

Produzione: STRADA FILM, FILM I VÄST

NOTE
- ORSO D'ARGENTO-GRAN PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA E PREMIO ALFRED BAUER AL 60. FESTIVAL DI BERLINO (2010).
CRITICA
"Molto più convincente il film dell'esordiente romeno Florin Serban, 'Eu cand vreau sa fluier, fluier («Se voglio fischiare, fischio»), ritratto dell'impotenza rabbiosa di un diciottenne di fronte alle «colpe» della madre. (...) Filmato con un rigore e una tensione ammirevoli e costruito con un'economia di mezzi funzionale alla voglia di raccontare la mancanza di futuro dei giovani romeni, è questo il film che fino ad oggi guida la mia classifica per l'Orso d'oro." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della sera', 15 febbraio 2010)