El abrazo partido - L'abbraccio perduto

El abrazo partido

SPAGNA 2004
La vita di Ariel si svolge quasi esclusivamente all'interno di un centro commerciale nel centro di Buenos Aires, dove sua madre gestisce un negozio di biancheria femminile. La sua famiglia è di origine ebreo/polacca e i suoi nonni si sono trasferiti in Argentina per scampare all'Olocausto. A differenza dei suoi coetanei, Ariel non è alla ricerca delle sue origini per ottenere un passaporto e far fortuna in un altro paese, ma vuole conoscere qualcosa in più sul passato della sua famiglia per capire come mai suo padre ha lasciato il Sud America poco dopo la sua nascita per andare a combattere in Israele e non è più ritornato, ma anche perché la cosa abbia lasciato indifferenti sua madre e i suoi fratelli. Tutte le domande trovano infine risposta con la ricomparsa di suo padre. Finalmente Ariel potrà conoscere la verità...
SCHEDA FILM

Regia: Daniel Burman

Attori: Daniel Hendler - Ariel Makaroff, Adriana Aizemberg - Sonia Makaroff, Jorge D'Elía - Elías Makaroff, Sergio Boris - Joseph Makaroff, Rosita Londner - Nonna di Ariel, Diego Korol - Mitelman, Silvina Bosco - Rita, Isaac Fajm - Osvaldo, Melina Petriella - Estela, Atilio Pozzobon - Papá Saligani, Mónica Cabrera - Mamma Saligani, Franco Tirri - Saligani figlio, Luciana Dulizky - Saligani figlia, Pablo Kim - Li-Khue, Eloy Burman - Piccolo Saligani, Juan José Flores Quispe - Ramón, Eduardo Wigutow - Moshe Levin, Salo Pasik - Marcos 'El colorado', Catalina Cho - Ho Kim, Pablo Kim - Kim, Francisco Pinto - Gerardo, Jorge Boigen - Zio Jorge, Daniel Cargieman - Alfadi, Arnoldo Schmidt - Fratello di Moshe Levin, Norman Erlich - Rabbino Benderson

Soggetto: Daniel Burman

Sceneggiatura: Marcelo Birmajer, Daniel Burman

Fotografia: Ramiro Civita

Musiche: Andrea Guerra, César Lerner

Montaggio: Alejandro Brodersohn

Scenografia: María Eugenia Sueiro

Costumi: Roberta Pesci, Natalia Zubeldía

Altri titoli:

Le Fils d'Elias

Lost Embrace

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Produzione: BD CINE SRL, PARADIS FILM, CLASSIC, WANDA VISION

Distribuzione: ISTITUTO LUCE

Data uscita: 2004-05-28

NOTE
- ORSO D'ARGENTO PER IL MIGLIOR ATTORE (DANIEL HENDLER) E GRAN PREMIO DELLA GIURIA AL 54MO FESTIVAL DEL CINEMA DI BERLINO (2004).
CRITICA
"Se credete che l'estate al cinema sia sinonimo di fondi di magazzino, date un'occhiata a 'El abrazo partido', quarto film dell'argentino Daniel Burman che a Berlino ha vinto un meritatissimo Gran Premio della giuria e l'Orso d'argento per il protagonista Daniel Handler. (...) Moralista come il Moretti di 'Bianca', del quale è un cugino meno nevrotico e più autoconsapevole, ma anche libertino come molti giovani d'oggi, Ariel sogna un'Europa che non esiste più. E intanto lavora nella vecchia merceria della mamma, sfiorando ogni giorno una variegata galleria di tipi strambi che a forzare un po' la mano si direbbero il contraltare attuale del 'Radio Days' di Woody Allen. Anche se qui il filtro della nostalgia funziona al presente, fatta eccezione per quel ponte verso il passato che è la nonna e quello che sta per scomparire è il microcosmo pieno di grazia di uno scalcinato centro commerciale di Buenos Aires. Una comunità così miracolosamente coesa, malgrado tutto, che è quasi una piccola utopia in grado di accogliere, almeno provvisoriamente, ogni sorta di merce e di etnìa. Suscitando le più imprevedibili (e spesso irresistibili) sovrapposizioni culturali. Insomma, un film tenero ed esilarante, commovente e sapiente, rifinito e traboccante di energia, perché in Argentina il cinema lo fanno i giovani e Burman, classe 1973, è già al quarto titolo. Complice fra gli altri, e non per la prima volta, l'italiano Amedeo Pagani, uno dei nostri pochi produttori capaci di guardare oltre frontiera." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 28 maggio 2004)

"Vincitore dell'Orso d'Argento a Berlino, 'El Abrazo Partido' è una commedia drammatica che muove da premesse minimaliste, però riesce a conquistarti con la leggerezza, lo humour, la distanza ironica che sa prendere nei confronti della propria materia." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 29 maggio 2004)