È necessaria la luna di miele?

Is Your Honeymoon Really Necessary?

GRAN BRETAGNA 1953
Laurie Vining, asso dell'aviazione americana, ha combattuto in Europa durante la seconda guerra mondiale. Alla fine della guerra Laurie decide di tornare a Londra in luna di miele con la sua giovane moglie Gillian. La stessa sera in cui si insediano in albergo, però, sopraggiunge Candy, la ragazza che Laurie ha sposato durante la guerra. Candy è decisa a far valere il suo diritto di prelazione, asserendo che il divorzio chiesto ed ottenuto dall'aviatore in America non è valido in Europa. Laurie, non volendo mettere al corrente del suo precedente matrimonio Gillian, tenta in ogni modo di non far incontrare le due donne e chiede aiuto a Frank, il suo amico avvocato. Candy, che non si arrende, chiede a Laurie 5.000 dollari per accordargli il divorzio e sparire dalla sua vita. Frank cerca di farla ragionare e trascorre l'intera notte in camera con lei, dormendo per poche ore nella vasca da bagno, per impedirle di andare da Gillian e raccontarle la verità. Gillian però ha capito tutto e la mattina dopo si diverte a stuzzicare suo marito e Candy. Laurie si decide a raccontare a Gillian la verità e quando arriva la notizia della validità del divorzio, è per tutti una liberazione, anche per la stessa Candy, che considera Frank un uomo molto appetibile.
SCHEDA FILM

Regia: Maurice Elvey

Attori: David Tomlinson - Frank Betterton, Diana Dors - Candy Markham, Bonar Colleano - Laurie Vining, Diana Decker - Gillian Vining, Sid James - Hank Hanlon, Audrey Freeman - Lucy, Hubert Woodward - Hicks, Macdonald Parke - Ammiraglio Fields, Lou Jacobi - Capitano Noakes, Warren Stanhope - Giovane Tenente

Soggetto: Vivian Tidmarsh

Fotografia: Phil Grindrod

Musiche: William Trytel

Montaggio: Lito Carruthers

Durata: 80

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM

Tratto da: Testo teatrale di Vivian Tidmarsh

Produzione: DAVID DENT PER ADVANCE PRODUCTIONS

Distribuzione: REPUBLIC (1956)

CRITICA
"Il film è tratto da un lavoro teatrale e ne conserva la fissità d'impostazione. Nonostante alcune trovate e un dialogo vivace, il lavoro finisce con lo stancare. Mediocri la regia e la recitazione, discreta la fotografia." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 40, 1956)