Due volte lei - Lemming

Lemming

Un roditore innesca un tourbillon erotico-sentimentale. Nel film poco convincente di Dominik Moll, con Charlotte Rampling

Leggi la recensione

FRANCIA 2005
Benedicte e Alain sono una coppia di giovani sposi. Lui è un ingegnere che si occupa di robotica domestica e i due si sono appena trasferiti in una nuova e bellissima casa. Una sera, Alain invita a cena il suo capo, Richard Pollock, insieme alla moglie Alice, per rinsaldare i rapporti. L'arrivo della coppia turba da subito l'armonia della casa: c'è tanta tensione nell'aria e il terrore di commettere errori. La situazione precipita quando il lavandino si intasa e dallo scarico viene tirato fuori il cadavere di un roditore. Alain e Benedicte perdono la calma e lasciano che la loro esistenza sia sconvolta dal sopraggiungere dell'irrazionale...
SCHEDA FILM

Regia: Dominik Moll

Attori: Charlotte Gainsbourg - Bénédicte Getty, Laurent Lucas - Alain Getty, André Dussollier - Richard Pollock, Charlotte Rampling - Alice Pollock, Jacques Bonnaffé - Nicolas Chevalier, Véronique Affholder - Francine, Felix Gonzales - Félix, Fabrice Robert - Bruno, Emmanuel Gayet - Medico di guardia, Nicolas Jouhet - Impiegato, Florence Desille - Infermiera, Michel Cassagne - Veterinario

Soggetto: Gilles Marchand, Dominik Moll

Sceneggiatura: Dominik Moll, Gilles Marchand

Fotografia: Jean-Marc Fabre

Musiche: David Whitaker

Montaggio: Mike Fromentin

Scenografia: Michel Barthélémy

Costumi: Virginie Montel, Isabelle Pannetier

Effetti: Nicolas Rey (III)

Durata: 129

Colore: C

Genere: THRILLER PSICOLOGICO

Specifiche tecniche: PANAVISION, (1:1.85)

Produzione: DIAPHANA FILMS, FRANCE 3 CINÉMA, CANAL+, CINÉ CINÉMAS, CNC, SOFICINÉMA

Distribuzione: LUCKY RED (2006)

Data uscita: 2006-03-31

NOTE
- FILM D'APERTURA, IN CONCORSO, AL 58MO FESTIVAL DI CANNES (2005).
CRITICA
"Si dà il caso che questo francese dal cognome tedesco, che nel 2000 presentò il sorprendente 'Harry, un amico che vi vuole bene', sia un regista il cui segno è ormai riconoscibile. Oltre a Hitchcock, appare sorprendente il numero degli antecedenti indicati qua e là nelle presentazioni di 'Lemming': Polanski, Lynch, Kubrick, Clouzot (e io aggiungerei Ferreri); per non parlare dei modelli letterari (Simenon, Boileau e Narcejac). Ma il risultato di tante assimilazioni rivela una notevole originalità; e almeno fino a metà, prima che un meccanismo troppo calcolato e rifinito generi un sospetto di manierismo, risulta avvincente. (...) Diciamo solo nel contesto di uno stile saldamente padroneggiato gli interpreti sono impagabili, soprattutto la Rampling in veste di ambigua erinni terrificante e un Dussolier felpato e insidioso per cui qualcuno ha coniato l'aggettivo paganiniano. Insomma un modo divertente di stare al cinema, cosa rara nei festival, e un buon calcio d' inizio per 'Cannes episodio 58', secondo la formula di Première." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera, 12 maggio 2005)