Donne in amore

Women in Love

GRAN BRETAGNA 1969
Il matrimonio di Laura, figlia di un ricco industriale inglese, è l'occasione per l'incontro casuale di quattro personaggi destinati a vivere promiscuamente una complessa relazione: Gerald, fratello di Laura, è il rude assertore di una concezione assai romantica della vita; Rupert, ispettore scolastico, sposato da tempo con la ricca Elmione di cui non condivide l'arcadico senso dell'amore, si sofferma volentieri nell'aula ove insegna Ursula, una nubile maestrina di scuola elementare che non disdegna le attenzioni di Rupert, mentre sua sorella Gudrun, scultrice, anche lei non sposata, non è insensibile alle attenzioni di Gerald. Rupert conquista Ursula, e vive con lei un amore piuttosto tradizionale mentre Gerald diventa l'anticonformista amante di Gudrum. Dopo la tragica morte di Laura e del giovane marito, Rupert salva la vita a Gerald che si è incautamente buttato nelle acque ove è scomparsa la sorella. I due uomini, ormai rispettivamente legati alle due sorelle, si giurano una fedeltà e un amore totale, frutto della fusione mentale e spirituale che hanno raggiunto. Divorziato da Elmione, Rupert sposa Ursula e parte per Zermatt insieme con Gerald e Gudrum. Nella località di montagna coperta dalla neve i rapporti delle due coppie vengono turbati dallo strano rapporto tra Rubert e Gerald, nonché dall'intrusione di un artista tedesco che trascura un amico particolare per avvicinare Gudrun e invitarla a Dresda. Mentre Rupert e Ursula si recano a Verona, Gerald sente crollare i suoi sogni e i si lascia morire in mezzo alle nevi.
SCHEDA FILM

Regia: Ken Russell

Attori: Alan Bates - Rupert Birikin, Oliver Reed - Gerald Crich, Glenda Jackson - Gudrun Brangwen, Jennie Linden - Ursula Brangwen, Eleanor Bron - Hermione Roddice, Alan Webb - Signor Crich, Vladek Sheybal - Loerke, Catherine Wilmer - Signora Crich, Richard Heffer - Amico di Loerke, Michael Garratt - Maestro, Michael Graham Cox - Palmer, Norma Shebeare - Signora Brangwen, James Laurenson - Ministro, Sharon Gurnery - Laura Crich, Nike Arrighi - Contessa, Michael Gough - Signor Brangwen, Christopher Gable - Tibby Lupton, Phoebe Nicholls - Winiferd Crich

Soggetto: D.H. Lawrence

Sceneggiatura: Larry Kramer

Fotografia: Billy Williams

Musiche: Georges Delerue

Montaggio: Michael Bradsell

Scenografia: Kenneth Jones (II)

Costumi: Shirley Russell

Durata: 133

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM PANORAMICA (1.85 : 1) TECHNICOLOR

Tratto da: romanzo omonimo di D.H. Lawrence

Produzione: LARRY KRAMER, MARTIN ROSE PER UNITED ARTISTS

Distribuzione: UNITED ARTISTS EUROPA - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)

NOTE
- LE SCENE IN MONTAGNA SONO STATE GIRATE IN SVIZZERA, A ZERMATT NEL CANTONE DEL VALLESE.

- PREMO OSCAR 1971 COME MIGLIORE ATTRICE A GLENDA JACKSON, RITIRATO DALL'ATTRICE INGLESE JULIET MILLS.

- IL FILM AVEVA ALTRE 3 NOMINATION: REGIA, MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE, FOTOGRAFIA.

- REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE 1992.
CRITICA
"Il paradosso di Lawrence è che la sua omosessualità latente è stata da lui rigorosamente controllata in una maglia vittoriana, che egli ha preferito trasferire su un tema generale (la riconquista del sesso) la sua liberazione individuale, che la sua lotta contro i vittoriani trova forza - ed egli ne era certo cosciente - solo in una sua volontaria castrazione. Se togliamo a Lawrence questa spinta sublimante, crollano le faticate impalcature dei suoi libri, crolla il suo senso. Ora, dovendo per forza esplicitare quello che in Lawrence è latente, Russell non sa bene come cavarsela. Un po' avanza e un po' indietreggia, senza mai ritrovare il livello di D.H.L.; per non voler spingere in direzioni precise, finisce conseguentemente col nascondersi die-tro la lettera dei personaggi e dell'intreccio." (Goffredo Fofi, 'Quaderni piacentini', n. 50, 1972)

"Il film si mantiene abbastanza fedele alla narrazione e al contesto sociale di "Women in Love". Le tematiche di D.H. Lawrence - oggi piuttosto scontate e da ridimensionarsi abbondantemente - tende a renderle con ricerche tecniche leziose che, provocando lentezze e preziosismi intellettualistici, conducono a un insieme più irritante che cattivante, più pretenzioso ceh convincente." ('Segnalazioni cineamtografiche', vol. 73, 1972)