DOLLY'S RESTAURANT

HEAVY

USA 1995
Il ristorante "Pete and Dolly's" è una piccola pizzeria a conduzione familiare, frequentata quasi esclusivamente da clienti abituali, che si trova su una strada poco frequentata dello Stato di New York. La proprietaria, Dolly, è una vedova non più giovane ma ancora arzilla e il cuoco è suo figlio Victor, ragazzo obeso e introverso che odia le pizze che impasta ogni giorno a cui imputa la sua grassezza, ma che non riesce a liberarsi dall'oppimente dominio materno. Dolly è felice che suo figlio abbia rimpiazzato il suo precedente marito e non si accorge di quanto il ragazzo soffra e di come la routine di ogni giorno di un piccolo paese di provincia lo danneggi ogni giorno di più. Un giorno, a spezzare l'equilibrio, arriva Callie, una studentessa in crisi che non sa che fare della propria esistenza. Assunta da Dolly come cameriera, Callie entra nei sogni più segreti di Victor, che se ne innamora perdutamente, ma neppure lei riesce a scuoterlo. Quando improvvisamente Dolly ha un malore e muore in ospedale, Victor, spaventato dalla possibilità di mutare il corso delle proprie abitudini e di quelle degli altri, decide di nascondere l'evento e continuare a vivere come se niente fosse.
SCHEDA FILM

Regia: James Mangold

Attori: Pruitt Taylor Vince - Victor Modino, Shelley Winters - Dolly Modino, Liv Tyler - Callie, Deborah Harry - Delores, Joe Grifasi - Leo, Evan Dando - Jeff, Marian Quinn - Darlene, Meg Hartig - Donna, Zandy Hartig - Jean, Peter Ortel - Tony, Allan D'Arcangelo - Sonny, Cordis Heard - Infermiera

Soggetto: James Mangold

Sceneggiatura: James Mangold

Fotografia: Michael Barrow

Musiche: Thurston Moore

Montaggio: Meg Reticker

Scenografia: Michael Shaw

Costumi: Sarah Jane Slotnick

Altri titoli:

UPSTATE STORY

Durata: 103

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: RICHARD MULLER PER AVAILABLE LIGHT

Distribuzione: ACADEMY (1996) - RCS FILM'S & TV

NOTE
- PREMIO DELLA GIURIA AL SUNDANCE FILM FESTIVAL.
CRITICA
"'Heavy': il cinema del futuro alla ricerca dell'America Sconosciuta. Il film è pieno di finezza e di tensione". (Irene Bignardi, La Repubblica)

"'Heavy', una bell'opera prima dell'americano James Mangold, tra Mamet, Shepard e Cechov. Un Cechov al neon, da piazzale di provincia". (Maurizio Porro, Corriere della Sera)

"Alla Quinzaine è apparsa in tutta la sua insinuante bellezza anche una nuova e giovanissima attrice: Liv Tyler, figlia del leader degli Aerosmith, alta, sinuosa, occhi immensi e anche brava".Pruitt Taylor Vince è un interprete di grande bravura" (L'Unità)