DNA - UNA STORIA CHE NON DEVE ACCADERE

D.N.A.

USA 1997
Il giovane medico Ash Mattley opera tra mille difficoltà nelle zone selvagge dell'isola di Sumatra. Ha fatto un'importante scoperta scientifica (riprodurre il DNA per dare vita ad una creatura invincibile) ma non vuole portarla fino in fondo. Su questa strada invece decide di andare il prof. Carl Weissinger che, minacciandolo, costringe Ash a seguirlo nel viaggio che porterà alla preparazione di un essere intelligente e pericoloso, che potrà essere venduto al migliore offerente anche come strumento bellico. Un'agente inviata dai servizi segreti si trova coinvolta nell'impresa insieme ad un bambino di una tribù locale. Costruito, l'essere mostruoso sfugge al controllo e comincia a seminare morti. Adeguandosi al coraggio dei guerrieri autoctoni, Ash riesce ad eliminare il mostro, mentre anche Weissenger rimane vittima della propria sete di potere.
SCHEDA FILM

Regia: William Mesa

Attori: Thomas Taus Jr., Claire Sommers, Robin McKee, Jürgen Prochnow - Carl Weissinger, Mark Dacascos - Ash Mattley

Soggetto: Nick Davis

Sceneggiatura: Nick Davis

Fotografia: Robert C. New

Musiche: Christopher L. Stone

Montaggio: Edward R. Abroms

Durata: 93

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: PATRICK D. CHOI, NILE NIAMI, WILLIAM MESA PER INTERLIGHT PICTURES

Distribuzione: LION - RCS FILMS & TV

NOTE
REVISIONE MINISTERO GIUGNO 1997
CRITICA
"Tipologia del film: scialbo, insignificante, insulso. Regia: piatta, riciclata, assente. Attori: Jurgen Prochnow, il cattivo col ghigno perennemente stampato sul viso; Mark Dacascos, bel medico dai lineamenti esotici e dallo spirito umanitario; Claire Sommers, agente belloccia che piace e consola. Effetti speciali: sprecati, tanto è inattendibile e vuota la storia, ricalcata su una mistura di generi da Carpenter a 'Jurassic Park' con un po' di Stephen King. Poteva essere un semplice film d'azione, ma ciò che manca è il senso, il gusto di creare e trasmettere avventura. Interesse: sotto il grado zero". (Massimo Giraldi, 'Film')