Diario del saccheggio

Memoria del saqueo

Argentina ieri e oggi: cronaca di una rapina di Stato, dall'autore della Dignità degli ultimi, Fernando Solanas

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ARGENTINA 2004
Documentario in dieci capitoli in cui il regista punta il dito contro il governo neo liberale di Menem che negli anni Novanta ha condotto l'Argentina al collasso economico e molte persone alla disperazione.
SCHEDA FILM

Regia: Fernando E. Solanas

Soggetto: Fernando E. Solanas

Fotografia: Alejandro Fernandez Moujan, Fernando E. Solanas

Musiche: Gerardo Gandini

Montaggio: Juan Carlos Macías, Sebastian Mignogna, Fernando E. Solanas

Altri titoli:

Il saccheggio

Mémoire d'un saccage

Estado de asamblea

La memoria del saccheggio

Social Genocide

Mémoire d'un saccage - Argentine, le hold-up du siècle

Durata: 120

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO POLITICO

Specifiche tecniche: 35 MM - DIGITALE

Produzione: FERNANDO E. SOLANAS PER ADR PRODUCTIONS, CINESUR (ENVAR EL KADRI), CON LA PARTECIPAZIONE DI CNC, CINE' CINEMAS, INCAA, TVI, THELMA FILM AG, TRIGON FILM, TSR, YLE TV1

Distribuzione: FANDANGO (2006)

Data uscita: 2006-06-23

NOTE
- VOCE NARRANTE: FERNANDO E. SOLANAS.
CRITICA
"Fernando Solanas, tornato in patria dopo l'esilio parigino costretto dall' 'Ora dei forni', sta finendo una trilogia sui peggiori anni della vita in Argentina; ma da noi, mossa geniale, è uscito prima la 'Dignità degli ultimi', mentre questo era l'incipit di un orrore sociale senza uguali. La storia politica fino al crollo di De La Rua è narrata dall'autore in una docu-fiction di massa con grande pathos e corredata da spaventose cifre: tassi di credito al 50%, 80.000 alle ferrovie senza lavoro, 130 milioni di dollari di debito pubblico, quindi strapotere degli americani, del dollaro, dell'ideologia liberista che svende l'industria locale. Il film lotta con memoria pedagogica contro l'oblio, accelera questioni non solo argentine, osservando un mostruoso diario d'eventi dal 1989 in poi, anni colpiti al cuore dalla peggior globalizzazione. Cry, cry for me Argentina." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 23 giugno 2006)