Diabolico imbroglio

Colin Chandler, un docente di storia moderna all'università di Harward che divide il suo tempo fra le donne e l'insegnamento, ha un allievo, Bill Dorsey, che possiede, per averlo rubato a un antiquario, un documento eccezionale: una lettera autografa di George Washington in cui lo statista confessa di essersi venduto agli inglesi in cambio di una "bustarella". Purtroppo, Bill viene ucciso da due misteriosi sicari prima d'essere riuscito a rivelare a Colin il suo segreto, ma dell'omicidio, per una serie di circostanze, viene incolpato proprio l'ignaro professore. Oltre a doversela vedere con la polizia, Chandler subisce, a più riprese, vari altri assalti: quelli di una giornalista televisiva, che convinta dapprima della sua colpevolezza finirà poi per innamorarsi di lui, quelli degli assassini di Bill, convinti che la lettera di Washington sia ora nelle sue mani; quelli, infine, di una coppia di mafiosi italo-americani, spinti a minacciarlo di morte per lo stesso motivo. Al termine di convulse peripezie, Chandler entrerà davvero in possesso dell'esplosivo documento: combattuto fra il desiderio del colpo giornalistico e il sentimentale bisogno di non offuscare la memoria del venerato George Washington, Colin farà sparire per sempre la lettera, ingoiandola.