DAL PENTAGONO AL PACIFICO: UCCIDETE YAMAMOTO!

Scoppiata la seconda guerra mondiale, i militaristi nipponici ottengono la firma di un patto d'alleanza con la Germania e con l'Italia e l'intervento del Giappone nel conflitto. Pacifista convinto, persuaso che il suo paese s'imbarchi, così facendo, in una folle avventura, l'ammiraglio Yamoto, comandante in capo della flotta nipponica, una volta deciso l'intervento pone però al servizio dell'imperatore le propri capacità di stratega, ordinando, ancor prima che la guerra venga ufficialmente dichiarata, un riuscito attacco di sorpresa alla base navale americana di Pearl Harbour. Sull'onda di questo primo successo - che galvanizza il Giappone, mentre induce il pentagono a ordinare al servizio segreto l'uccisione di Yamamoto - , l'ammiraglio decide di distruggere un'altra base americana, quella dell'isola di Midway, rifugio delle portaerei nemiche. L'attacco, però, fallisce ed è invece la flotta nipponica a subire una grave sconfitta. Dopo aver diretto altre battaglie, nonché l'evacuazione dei giapponesi dall'isola di Guadalcanal, Yamamoto, nascosto, fino ad allora al servizio segreto americano, esce allo scoperto per un'ispezione alle truppe impegnate sui vari fronti. Durante il trasferimento, il suo aereo viene intercettato dai "caccia" americani e distrutto.