Cría cuervos...

SPAGNA 1975
Ormai donna, Anna ricorda la sua infanzia di venti anni prima. Si rivede legata da un profondo affetto alla madre, morta poi di un male incurabile, mentre odiava a tal punto il padre - un ufficiale franchista infedele alla sua povera moglie - da volerlo avvelenare (ma la pozione usata era un'innocua polverina). L'uomo morì davvero, ma per infarto, durante un convegno amoroso con una amica di casa. Dell'orfanella e delle sue due sorelline cominciò allora a occuparsi una zia, Paolina, che però non seppe guadagnarsi il loro affetto. Anna, nei cui sogni tornava continuamente la madre, credette - convinta dei propri poteri magici - di potersi liberare anche di lei, allo stesso modo usato col padre. Naturalmente, neanche a Paolina accadde nulla. Infine, con la riapertura delle scuole, si chiuse per Anna la piu' triste estate della sua infanzia.
SCHEDA FILM

Regia: Carlos Saura

Attori: Geraldine Chaplin - María/Anna adulta, Ana Torrent - Anna, Héctor Alterio - Anselmo, Monica Randall - Paolina, Maite Sanchez Almendros - Juana, Florinda Chico - Rosa, Mirta Miller - Amelia Garontes, Germán Cobos - Nicolas Garontes, Josefina Díaz - Nonna, Conchita Pérez - Irene

Soggetto: Carlos Saura

Sceneggiatura: Carlos Saura

Fotografia: Teo Escamilla

Musiche: Federico Mompou

Montaggio: Pablo González del Amo

Scenografia: Rafael Palmero

Costumi: Maiki Marín

Suono: Bernardo Menz

Altri titoli:

Alleva corvi

Züchte Raben...

Durata: 95

Colore: C

Genere: PSICOLOGICO DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.66) - EASTMANCOLOR

Produzione: ELÍAS QUEREJETA P.C.

Distribuzione: P.A.C. - PRODUZIONI ATLAS CONSORZIATE (1977)

NOTE
- CANDIDATO AL GOLDEN GLOBE 1978 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
CRITICA
"Dramma dell'infanzia, vista come un'età della vita fatta di segrete paure, di insostenibili angosce e di rari momenti di felicità, e al tempo stesso apologo sul franchismo morente (...), il film - che ha una struttura narrativa assai complessa, con continui spostamenti temporali dal passato al presente e al futuro - è un'opera di rara finezza psicologica, pervasa da una struggente poetica tristezza, ricca di significati che richiedono attenta riflessione. Al felice esito del film, infine, contribuisce in misura determinante la straordinaria bravura della sua piccola protagonista." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 83, 1977)