Contromano

2.5/5
Spunto originale sul tema dei migranti per il ritorno alla regia di Albanese. Ma non basta

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ITALIA 2018
Mario Cavallaro si sveglia tutte le mattine nello stesso modo, nella stessa casa, nello stesso quartiere, nella stessa città, Milano. Ha appena compiuto cinquant'anni. Mario ama l'ordine, la precisione, la puntualità, il rispetto, il decoro, la voce bassa, lo stare ognuno al proprio posto. La sua vita si divide tra il suo negozio di calze ereditato dal padre e un orto, unica passione conosciuta, messo in piedi sul terrazzo della sua abitazione. Ogni cambiamento gli fa paura, figuriamoci se il suo vecchio bar viene venduto ad un egiziano e se davanti alla sua bottega arriva Oba, baldo senegalese venditore di calzini. Quel che è troppo è troppo e per Mario la soluzione è semplice e folle allo stesso tempo: "rimettere le cose a posto". Così decide di rapire Oba per riportarlo semplicemente a casa sua, Milano-Senegal solo andata. In fondo, pensa, se tutti lo facessero il problema immigrazione sarebbe risolto, basta impostare il navigatore. Ma poi questo paradossale on the road si complicherà terribilmente. Anche perché Oba acconsentirà alla sua "deportazione" a patto che Mario riaccompagni a casa anche la sorella, Dalida. Saranno guai seri o l'inizio di una nuova imprevista armonia?
SCHEDA FILM

Regia: Antonio Albanese

Attori: Antonio Albanese - Mario Cavallaro, Aude Legastelois - Dalida, Alex Fondja - Oba, David Anzalone, Daniela Piperno

Sceneggiatura: Antonio Albanese, Andrea Salerno, Stefano Bises, Makkox - collaborazione

Fotografia: Roberto Forza

Musiche: Pasquale Catalano

Montaggio: Claudio Cormio

Costumi: Elisabetta Gabbioneta

Altri titoli:

A Casa

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Durata: 113

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: DCP (1:2.35)

Produzione: DOMENICO PROCACCI PER FANDANGO CON RAI CINEMA

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

Data uscita: 2018-03-29

TRAILER
CRITICA
"Antonio Albanese comincia leghista e finisce buonista, in Contromano (dal 29 in trecento sale). (...) Al cinema veniva dal 'gatto in tangenziale', ora Albanese fa un'inversione a «U» in una storia da lui stesso definita «paradossale e iper-realista. Grazie a quel viaggio, il mio protagonista trova delle verità». Ha preso di petto uno dei temi caldi delle elezioni politiche, l'emigrazione, «in modo garbato, avevo il desiderio di esprimermi con leggerezza, che non è una parolaccia. L'ironia è la mia gioia. Sono terrorizzato di non vederla più in Italia; si è sempre aiutato con l'ironia, questo paese. Il film nasce dal desiderio sociale, come spettatore, di raccontare in maniera diversa qualcosa di così impetuoso». (...) Albanese è tornato alla regia dopo sedici anni: «Mi sono dato a registi validi e da loro ho imparato tecnicamente. Sono cresciuto con Kaurismaki, uno dei grandi maestri dell'ironia, non c'è niente di più drammatico e divertente delle sue storie». Il film è girato a Milano, il negozio di Mario (che scoprirà il Mal d'Africa) è in piazza dei Volontari, nome che simbolicamente proietta una eco sul tema del film, che Albanese vede come una fiaba." (Valerio Cappelli, 'corriere.it', 23 marzo 2018)