Chiari di luna

ITALIA 1988
Accompagnato da una vecchia zia suora, Davide lascia Puntillo Maggiore, il suo paese natale, e va a Napoli in cerca di lavoro. Di mestieri ne tenta diversi, ma senza fortuna. Nel corso del suo girovagare, conosce Adelina, modesta show-girl, Yumi, una giapponesina malinconica, e Gualtiero, un dattilografo perennemente affamato. Un giorno Davide decide di tornare a casa, ma Gualtiero intende fare da manager ad Adelina così Davide decide di aggregarsi alla compagnia.
SCHEDA FILM

Regia: Lello Arena

Attori: Lello Arena - Davide Ruffo, Julia Nickson-Soul - Yumi, Rosalia Maggio - Pamela/Suor Resurrezione, Zi Adi Davide, Franco Angrisano - Padre di Davide, Tommaso Bianco - Sig. Guglielmo, Tosca D'Aquino - Adelina Cardone, Nuccia Fumo - Barbona, Giovanni Mauriello - Gualtiero, Bianca Sollazzo - Madre di Davide, Patrizia Schiavo - Elvira, Luciano Lami - Tipo strano, Antonio Sigillo - Maestro troiano, Antonello Avallone - Impresario, Alberto Avitabile - Fisarmonicista, Enzo Calabrese - Presentatore, Pino Calabrese - Contrabbassista, Gino Curcione - Batterista, Salvatore Orlando - Trombettista, Ernesto Mahieux - Fantasista, Margareta Von Krauss - Suor Pia, Ida Sansone - Suor Igina, Antonella Morea - Suor Gemma, Fabio Forcillo - Cameriere, Rossella Baldari - Cameriera che ride, Pietro Bertone - Uomo dello scasso, Maria Pia Calzone - Ragazza in fonderia, Adriano De Maio - Figlio dell'impresario, Carmen Desiderio - Ragazza in fonderia, Charles Tabansi - Buttafuori

Soggetto: Lello Arena

Sceneggiatura: Lello Arena, Betty De Virgiliis

Fotografia: Gábor Pogány

Musiche: Nicola Piovani

Montaggio: Tatiana Casini Morigi

Scenografia: Antonio Visone

Costumi: Gianna Gissi

Durata: 121

Colore: C

Genere: COMICO

Specifiche tecniche: PANAVISION - AGFACOLOR, TELECOLOR

Produzione: ALFONSO CUCCI PER EQUIPE 71, RETEITALIA

Distribuzione: TITANUS (1989)

CRITICA
"Troisi non è un grande regista ma sopperisce (quasi sempre) con la sceneggiatura alle sue carenze tecniche. Arena non è un regista. Per raccontarci la sua storia mette in campo una serie di macchiette senza spessore. Si rimpiange De Crescenzo." ('Segnocinema')