Chi scriverà la nostra storia

Who Will Write Our History

3/5
Robert Grossman dirige un doc di impianto tradizionale. Per raccontare una storia alternativa alla tragica vicenda del ghetto di Varsavia

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USA 2018
Il documentario racconta le vicende dello storico Emanuel Ringelblum che realizzò, in segreto, all'interno del ghetto di Varsavia, un archivio che si è poi rivelato uno dei più importanti relativi all'Olocausto.
SCHEDA FILM

Regia: Roberta Grossman

Attori: Joan Allen - voce narrante, Adrien Brody - Emanuel Ringelblum, Jowita Budnik - Rachela Auerbach, Piotr Glowacki - Emanuel Ringelblum, Karolina Gruszka - Judyta Ringelblum, Jess Kellner - Leyb Goldin, Zachary Mooren - Abraham Krzepiki, Wojciech Zielinski - Abraham Lewin, Adrien Brody - voce narrante

Soggetto: Samuel Kassow - libro

Sceneggiatura: Roberta Grossman

Fotografia: Dyanna Taylor

Musiche: Todd Boekelheide

Montaggio: Ondine Rarey, Chris Callister

Scenografia: Marek Warszewski, Frank Gampel

Costumi: Aleksandra Staszko

Effetti: Milk Visual Effects, Natalie Reid (II)

Durata: 95

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Tratto da: omonimo libro di Samuel Kassow

Produzione: NANCY SPIELBERG, ROBERTA GROSSMAN PER KATAHDIN PRODUCTIONS PRODUCTION COMPANY, MATCH&SPARK, COOPRODOTTO TARIK HACHOUD

Distribuzione: WANTED CINEMA, FELTRINELLI REAL CINEMA (2019)

Data uscita: 2019-01-27

TRAILER
NOTE
- TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI: NANCY SPIELBERG.

- PRESENTATO ALLA TREDICESIMA EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA (2018), NELLA SEZIONE 'EVENTI SPECIALI'.
CRITICA
"Per soli tre giorni, dal 27 al 30 gennaio, i giorni della memoria, sarà nelle sale il documento 'Chi scriverà la nostra storia' che racconta, dati e nomi alla mano, la bibliografia della sofferenza del popolo ebraico nel ghetto di Varsavia durante l' occupazione nazista. Un periodo già esplorato dal grande cinema di ieri (Wajda) ma che si rinnova con il ritrovamento di due scatoloni di carte e documenti raccolti da Emanuel Ringelblum con la vita martoriata del ghetto e fino alla morte. (...) Una raccolta di diari (come si fa ancora oggi con gente comune, perché i posteri possano osservare la vita quotidiana) e di filmati d' epoca che sono una rarità cinematografica, storica e morale. Di fronte a un documentario come questo di Roberta Grossman le opere di fiction, anche nobili, come 'L' uomo dal cuore di ferro' di Cédric Jimenez perdono proprio in emozione e palpito affidandosi al cliché del cinema bellico col teatrino dei nazi e in particolare la resistibile ascesa del «macellaio» Heydrich che diventa consigliere di Himmler." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 24 gennaio 2019)