Can't Stand Losing You

3/5
I Police, chi sono costoro? Da oggi in sala (fino al 2 luglio), il documentario-verità su Sting & Co.

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USA 2012
Immagini, filmati e clip inediti per ripercorre la storia di una delle più famose rock-band, The Police, dagli esordi fino al famoso "Reunion Tour" 2007-08. Raccontato dal chitarrista Andy Summers, è un viaggio di ricordi: l'incontro con il batterista Stewart Copeland e il cantante Sting, la difficile scalata al successo, il successo e i tour mondiali sold out, le discussioni e i battibecchi insostenibili tra loro tanto che costrinsero la band a prendersi una pausa durata 27 anni fino all'annuncio, nel 2007, della loro ultima tournée.
SCHEDA FILM

Regia: Andy Grieve, Lauren Lazin

Attori: Sting - Se stesso, Stewart Copeland - Se stesso, Andy Summers - Se stesso

Fotografia: Tom Hurwitz

Montaggio: Andy Grieve

Durata: 83

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO MUSICALE

Produzione: BOB YARI PRODUCTIONS

Distribuzione: UNIVERSAL (2014)

Data uscita: 2014-06-30

TRAILER
CRITICA
"Più che una vera storia dei Police, il film di Andy Grieve 'Can't Stand Losing You' è la descrizione, molto critica e poco euforica, del punto di vista del chitarrista Andy Summers. Dalle immagini in bianco e nero, dai titoli sparati sui giornali, dalle riprese dei concerti trionfali emerge, a poco a poco, una sola figura e un solo volto, quello dell'allora vocalist Sting. La star che aveva avvertito prima dei suoi compagni (...) l'insofferenza alla vita comune della band, il divo che, ancora oggi, risplende sulla scena del rock mondiale. Torso nudo e piglio aggressivo, il leader si stacca presto dalla foto di gruppo dei Police, si vede subito che la condivisione del successo gli sta stretta, e si capisce perché, alla fine, sia rimasto in piedi solo lui. Per questo, su 'Can't Stand Losing You', aleggia la malinconia del rimpianto e la sensazione che, con la diaspora, si sia perso il valore dell'iniziale miracolo. I Police non ci sono più, ci è rimasto un musicista importante come Sting, con la famiglia numerosa, l'esistenza da super-vip braccato dai paparazzi, il tono ascetico e le meditazioni da santone." (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 3 luglio 2014)