Butterfly Zone - Il senso della farfalla

ITALIA 2009
Due amici, Vladimiro e Amilcare, scoprono per caso nella cantina del padre, morto, di uno dei due il misterioso 'Caresse de Roi', un vino che ha la facoltà di collegare i vivi con il mondo dei defunti. Inizieranno così per loro una serie di viaggi nell'aldilà, ma quando riporteranno in vita un inquietante serial killer scateneranno alcuni drammatici eventi, arrivando persino a coinvolgere un Dipartimento di Sicurezza Nazionale deviato e un'organizzazione segreta. Sotto la guida di una enigmatica lettera e con l'aiuto dell'agente di polizia Lidia De Carolis, i due amici si imbatteranno in bizzarri e oscuri personaggi, non tutti appartenenti al regno dei morti, e verranno chiamati a superare alcune difficili prove...
SCHEDA FILM

Regia: Luciano Capponi

Attori: Pietro Ragusa - Vladimiro Chenier, Francesco Martino - Amilcare, Francesco Salvi - Prof. Chenier, padre di Vladimiro, Alessandra Rambaldi - Lidia de Carolis, Giorgio Colangeli - Eriberto di Monsaio, capo del Cug, Barbara Bouchet - Signora con i baffi, Vincent Riotta - Uomo, Damir Todorvic - Nicolaj Savicevich, il killer, Cosimo Fusco - Erminio Zecca, capo Dipartimento Sicurezza, Armando De Razza - Arnaldo Confalonieri, vice di Monsaio, Sergio Nicolai - L'ubriaco/il profeta, Melanie Gerren - Malika Sharif, Sara Armentano - Baby, Marta Curci - Marta, sorella di Vladimiro, Patrizio Oliva - Il senatore, Max Bertolani - Cow Boy, Cristiano Callegaro - Il prete, Valentina Leto - Traghettatrice, Luigi Pavan - Il pazzo, Sebastiano Amidani - Figlio di Lidia de Carolis, Pietro Cartoni - Vladimiro bambino, Angela Mililli - Enrica, moglie di Vladimiro, Luciano Capponi - Signor Carlo, Ivo Americo Sette - Ugo, padre di Amilcare

Soggetto: Luciano Capponi

Sceneggiatura: Luciano Capponi

Fotografia: Giulio Pietromarchi

Musiche: Luciano Capponi

Montaggio: Maria Cristina Sansone

Scenografia: Elisa Zanola

Costumi: Elisa Dina

Effetti: Mag Special Effects, ELM Italia, GHOST SFX S.r.l.

Suono: Umberto Montesanti - presa diretta, Roberto Sestito - presa diretta

Durata: 100

Colore: C

Genere: THRILLER FANTASY COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM - TECHNICOLOR

Produzione: GIUSEPPE FRANCO PER PLAY PHOENIX PRODUCTION

Distribuzione: BORGO DELLO SPETTACOLO

Data uscita: 2010-07-02

TRAILER
CRITICA
"Comincio con la storia. L'idea di mescolare il Di là con il di qua poteva avere una certa suggestione, ma lo stesso Fellini ne ebbe paura quando rinunciò al 'Viaggio di Mastorna'. Difatti tutto è fragile (...), tutti hanno scarsissimo peso e si inseriscono a fatica in un contesto cui, nella speranza di dare un senso e un vigore, si aggiunge, ma molto a margine, la faccenda del poliziotto deviato (...). Si segue a stento, gli elementi narrativi son fastidiosamente ingarbugliati e generano confusione ad ogni svolta. Gli interpreti non aiutano. Anche quelli più noti, Giorgio Colangeli e Barbara Bouchet, emergono spaesati dal pasticcio che li circonda." (Gian Luigi Rondi, 'Il tempo', 1 luglio 2010)

"Un serial killer che torna dal passato, l'indagine su misteriosi delitti, un'organizzazione misteriosa che controlla corpi e anima. Non sembra la trama di un film italiano, invece è così (e non fatevi fuorviare dalla presenza di Francesco Salvi, che qui non fa ridere)." (Alberto Crespi, 'L'unità', 2 luglio 2010)

"Per quelle teorie che mescolano fisica quantistica, meteorologia e sacrosanto caso, il battito d'ali di una farfalla in Centro America può provocare un ciclone in Thailandia e viceversa. In 'Butterfly Zone' di Luciano Capponi, la dottrina muta di qualche decigrammo, (...) Capponi mescola generalità molto cutanee di fantasy e thriller, cercando di slacciarsi da alcuni cliché recitativi neoreallisti tipicamente italiani. Il tentativo è quello di creare un cinema di genere con poliziotti speciali, intrighi internazionali, killer sanguinari e ruspante provincialismo. Ma 'Butterfly Zone' soffre di una conclamata mancanza di amalgama, piombo o alluminio che sia, di una colla, di uno spago, con cui legare suggestioni, spunti, contaminazioni. E soprattutto manca la creazione viva e pulsante di un immaginario. Perché non basta avere un'idea, raccogliere abiti che stanno nel guardaroba, ipotizzare un qualsiasi luogo come scenario e poi virare i cromatismi sul grigio perla da onirismo in fase rem. Il sogno, il mondo altro, o ha vita propria o si tinge di asfittico low budget. Peccato, peccato, peccato. Quiz modello trivia: ma Giorgio Colangeli quante parti da coprotagonista ha interpretato nell'ultimo anno solare?" (Davide Turrini, 'Liberazione', 2 luglio 2010)