Bingo Bongo

ITALIA 1983
Un bambino in fasce viene paracadutato in piena selva africana, sfuggendo ad un disastro aereo, cresce con le scimmie e molti anni dopo è raccolto e catturato da una spedizione scientifica che lo porta a Milano per ragioni di studio. Qui il giovanotto-scimmia che non sa parlare e agire da uomo, colloquia con gli animali e fa disperare del suo recupero "civile". Tutto questo non gli impedisce di innamorarsi d'una bella antropologa, che si prende amorevole cura di lui. La prima parte del film mostra il soggetto di studio, che sfuggito alla sorveglianza dei medici, scorrazza per la città scoprendo che essa è la vera giungla selvaggia e non quella da lui abbandonata in Africa. Nella seconda parte Bingo Bongo, ritrovato dalla dottoressa, vive accanto a lei nella sua casa aprendosi ai valori umani e contestando sempre più la barbarie dei suoi simili che ammazzano gli animali e rovinano le più belle espressioni della natura che li circonda. Viva l'ecologia!
SCHEDA FILM

Regia: Pasquale Festa Campanile

Attori: Adriano Celentano - Bingo Bongo, Carole Bouquet - Laura, Felice Andreasi - Prof.Fortis, Enzo Robutti - Dr.Muller, Walter D'Amore - Zoologo, Alfio Patané - Avventore, Roberto Marelli - Neurofisiologo

Soggetto: Enrico Oldoini, Franco Ferrini

Sceneggiatura: Laura Toscano, Enrico Oldoini, Franco Marotta, Franco Ferrini

Fotografia: Alfio Contini

Musiche: Pinuccio Pirazzoli

Montaggio: Amedeo Salfa

Scenografia: Giantito Burchiellaro

Costumi: Mario Ambrosino

Durata: 105

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICO TECHNICOLOR

Produzione: INTERCAPITAL

Distribuzione: CEIAD

CRITICA
"Fiacchissima e ultraprevedibile commedia ecologista, una parodia dei film avventurosi di Tarzan, che non soltanto dura almeno mezz'ora di troppo, ma fa sfoggio di fastidiose parabole moralistiche. Un Adriano Celentano ai minimi storici non ha alcuna difficoltà a fingersi uno scimpanzé, mentre la radiosa Carol Bouquet passa con estrema disinvoltura da Bunuel a Festa Campanile. Contenta lei". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 19 maggio 2002)