Big City

Il Far West di Bensalah è a misura di bambino: divertimento e riflessione nonostante qualche ingenua furbizia

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FRANCIA 2007
Big City è una tranquilla cittadina del Far West. Un giorno, tutti gli adulti si trovano costretti a lasciare le loro abitazioni e occupazioni quotidiane per andare a salvare una carovana che è stata attaccata dagli indiani. Rimasti soli, i bambini di Big City decidono di prendersi cura della loro città e portare avanti le mansioni dei loro genitori. Tutto sembra filare liscio ma un gruppo di piccoli indiani decide di attaccare Big City.
SCHEDA FILM

Regia: Djamel Bensalah

Attori: Vincent Valladon - James Wayne, Paolina Biguine - La bella, Jérémy Denisty - Il figlio del sindaco, Samy Seghir - Wapiti, Alexis Maah - Independance, Télesphore Teunou - Jefferson

Soggetto: Djamel Bensalah

Sceneggiatura: Djamel Bensalah

Fotografia: Pascal Gennesseaux

Musiche: Erwann Kermorvant

Montaggio: Jean-François Elie

Scenografia: Paul Healy

Arredamento: Megz Reynolds

Costumi: Nathalie Leborgne

Effetti: BUF

Altri titoli:

Big City - Dove i bambini fanno la legge

Durata: 100

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: (1:2.35)

Produzione: MIROIR MAGIQUE!

Distribuzione: VIDEA CDE (2008)

Data uscita: 2008-07-25

CRITICA
"Un western di produzione francese decisamente bizzarro. Il principio è quello di 'Piccoli gangster'; storie di genere interpretate da bambini anziché da adulti, e messe in forma di musical. (...) L'effetto risulta un po' spiazzante, con certi bimbi truccati e un po' leziosi ai limiti del sospetto di pedofilia; però la pellicoletta - forse proprio grazie alla sua bizzarria - riesce a fasi guardare fino in fondo." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 luglio 2008)

"Djamel Bensalah ha co-sceneggiato e diretto un film quasi completamente d'età verde e didattico per estensione, in cui dimostra che se l'esempio da seguire sono l'istituzione della proprietà terriera, le promesse agli indiani tradite, le stragi di bisonti, il suolo sventrato dalla dinamite alla ricerca dell'oro, i risultati sono conseguenti. Perciò, una miscela di cupidigia e razzismo porta alcuni giovanissimi a provocazioni, criminalizzazione, linciaggi senza prove di minoranze etniche concorrenti nel commercio. La violenza e debolezza del sistema creato dai genitori si manifestano nella Giustizia, affidata a uno sceriffo ritardato e a un giudice alcolista corruttibile, unici adulti rimasti per applicare inique leggi già scritte. Così, un giovane afroamericano costretto a rubare un libro per studiare è condannato alle frustate, se avesse sottratto cavalli sarebbe finito sulla forca. Non solo, ma la convivenza pacifica tra bianchi e pellerossa resta impossibile, nonostante siano questi ultimi a salvare la situazione. La Storia segue il suo corso noto, e l'estrazione petrolifera decenni dopo trasformerà il paesaggio rigoglioso in una distesa plumbea." (Federico Raponi, 'Liberazione', 25 luglio 2008)