Arrivederci all'inferno, amici

Dovidenia v pekle priatelia

REPUBBLICA CECA 1990
La bella e giovane Rita è in viaggio con il suo fidanzato Petras. I due si imbattono in un vecchio colonnello e rimangono a vivere nella sua fattoria. Dopo qualche tempo, Rita si sposa con il colonnello e dal loro matrimonio nasce una bambina, Christine. L'arrivo di un uomo che dice di essere il padre del colonnello e inizia a corteggiare Rita sconvolge l'equilibrio della fattoria ma, dopo i primi problemi, continuano tutti a vivere insieme. Due misteriose suore però iniziano a tagliare gli alberi attorno alla fattoria per costruire un'arca. Per Rita iniziano gli incubi...
SCHEDA FILM

Regia: Juraj Jakubisko

Attori: Ján Melkovic - Petras, Olga Schoberová - Rita, Nino Besozzi - Il vecchio colonnello, Carlo Pisacane - L'eremita, Jana Brezinová - La prima suora, Jana Stehnová - La Seconda Suora, Augustín Kubán - Il postino, Kata Sidonová - La guardiana delle oche

Soggetto: Karol Sidon, Juraj Jakubisko

Sceneggiatura: Karol Sidon, Juraj Jakubisko

Fotografia: Juraj Jakubisko

Musiche: Fiorenzo Carpi

Montaggio: Patrik Pass

Scenografia: Milos Kalina

Costumi: Enrico Ruffini

Altri titoli:

Nashledanou v pekle pratelé

See You in Hell, Friends

Durata: 85

Colore: C

Genere: ALLEGORICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: JURAI JAKUBISKO, IN COLLABORAZIONE CON RAI-RADIOTELEVISIONE ITALIANA, STELLA CINEMATOGRAFICA

NOTE
- LE RIPRESE DEL FILM FURONO INIZIATE NEL 1968 ED INTERROTTE SUBITO DOPO L'INVASIONE SOVIETICA DI PRAGA. IL REGISTA ULTIMO' IL FILM CIRCA VENTI ANNI DOPO.

- IL FILM E' STATO PRESENTATO FUORI CONCORSO ALLA XLVII MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (1990).
CRITICA
Dalle note di regia: " Nei primi anni Cinquanta guardavo il mondo con gli occhi di un adolescente e avevo una gran fiducia nelle idee politiche che mi stupivano. Il partito, come Noè, ci invitava a salire fiduciosi sulla sua arca rossa e ci prometteva che, dopo una breve navigazione, saremmo stati uguali, il pane sarebbe stato gratuito, i soldi sarebbero scomparsi e tutti, finalmente, saremmo stati felici. (...) Col passare degli anni ci siamo accorti che lo scafo cominciava a imbarcare acqua da ogni parte obbligandoci a sacrifici disumani. Sono stati necessari quarant'anni di sofferenze per convincerci che vivevamo in un mondo di falsità e menzogne. Quando le vele rosse sono cadute, abbiamo visto quanto ci eravamo ingannati e allora, all'ombra di esse, sono apparsi glli strumenti di tortura, terrore e corruzione. Il mio film parla di quest'epoca. Ho cominciato a girarlo durante la primavera di Praga, nel '68, ma le conseguenze dell'occupazione sovietica mi hanno impedito di portarlo a termine. Ho potuto farlo solo oggi che, dopo vent'anni, ho riconquistato la libertà."