Andersen - Una vita senza amore

Andersen. Zhizn bez lyubvi

GERMANIA 2006
Le vicende del noto scrittore e poeta danese Hans Christian Andersen, celebre soprattutto per le sue fiabe, con particolare riferimento al complesso legame che ebbe con le due donne più importanti della sua vita: la svedese Jenny Lind che gli spezzò il cuore, e la figlia dell'ammiraglio Wulf, Henriette, che si innamorò profondamente di lui senza essere corrisposta.
SCHEDA FILM

Regia: Eldar Rjazanov

Attori: Sergei Migizko - Andersen anziano, Stanislav Ryadinsky - Andersen ragazzo, Ivan Kharatyan - Andersen bambino, Yelena Babenko - Henrietta Wulf, Yevgeniya Kryukova - Jenny Lind, Liya Akhedzhakova - Gadalka, Valeri Garkalin - Christian, Oksana Mysina - Anna-Marie, madre di Andersen, Oleg Tabakov - Meisling, Andrei Tolubeyev - Ammiraglio Peter Wulf, Galina Tyunina - Karen, sorella di Andersen, Yevgeniya Muravyova, Vjaceslav Tikhonov, Vladimir Zeldin, Vladimir Simonov, Natalya Shchukina, Aleksandr Shirvindt, Oksana Mysina, Liudmila Arinina

Sceneggiatura: Eldar Rjazanov, Irakli Kvirikadze

Fotografia: Yevgeni Guslinsky, Vadim Alisov

Musiche: Aleksei Rybnikov

Scenografia: Lyudmila Kusakova

Effetti: Gregory Chalenko, C.L.R.

Altri titoli:

Andersen. Life Without Love

Durata: 137

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO AVVENTURA ROMANTICO

Produzione: ELDAR RYAZANOV PER GULLIVER FILM COMPANY

Distribuzione: MEDUSA (2008)

Data uscita: 2008-08-01

CRITICA
"Come negare ad un regista quasi ottantenne che in Russia è considerato un monumento del cinema nazionale di mettere mano ad un progetto cinematografico sul quale ha lavorato per oltre vent'anni? La risposta è: non si può. Purtroppo, e per fortuna. 'Andersen - Una vita senza amore' di Eldar Ryazanov (...), fortissimamente voluto nientemeno che da Putin, coprodotto con fondi italiani e distribuito da Medusa (...) è un delirio immaginifico che mette insieme musical e melodramma, cinema russo per bambini anni '50 e omaggi ad Eisenstein (ma anche al Michael Powell si 'Scarpette rosse'), leggende nordiche e visionarietà sovietica per raccontare la storia dello scrittore di favole danese Hans Christian Andersen, trasformando San Pietroburgon in Copenhagen con uno sfoggio di scenografia, costumi e direzione fotografica eccezionali (ed eccezionalmente costosi). Sfiorando spesso il kitch ed il grottesco (come del resto fanno molte favole nordiche), diretto da un regista che ha spesso usato il tema della fiaba nel suo lavoro, 'Andersen - Una vita senza amore' lascia disorientati, repelle e incanta in misura quasi uguale. La vivacità di certi colori laccati che vengono dal mondo dei giocattoli, la bellezza delle musiche, la poesia di alcune immagini e alcune svolte narrative si alternano a noiosi patetismi vecchio stile e ad un modo di intendere il cinema ancorato a schemi da produzione di Stato, di nuovo alternati a interessanti elementi di satira politica e a gustose frecciate all'ottusità della censura (che nella vita ha colpito lo stesso regista). La chiave di lettura più coinvolgente di questo bizzarro biopic è la ricostruzione delle più famose favole di Andersen come emanazioni, e chiavi di lettura, della vita dello scrittore (...). Attenzione però: a causa della lentezza, di alcune scene di nudo e di prevaricazione, questo non è un film per bambini ma solo per adulti, magari rimasti un pò bambini dentro." (Paola Casella, 'Europa', 1 agosto 2008)