All'amore assente

ITALIA 2007
Andres Carrera, 'ghost writer' del politico Massimo Arati, è scomparso. Un investigatore inizia a indagare e mentre effettua le sue ricerche penetra sempre più nel mondo dell'uomo che sembra svanito nel nulla: si stabilisce a casa sua, si fa assumere dall'agenzia di comunicazione dove lavorava, conosce la moglie Iris, il collega e amico Edoardo, la madre gravemente malata e il padre stralunato, convinto che il figlio sia stato rapito dagli alieni. L'investigatore si rende conto che questa non sarà un'indagine come tutte le altre...
SCHEDA FILM

Regia: Andrea Adriatico

Attori: Massimo Poggio - L'investigatore, Francesca D'Aloja - Iris, Maurizio Patella - Edoardo, Milena Vukotic - Magda, Tonino Valerii - Il padre, Corso Salani - Carlo, Eva Robin's - Tassista

Soggetto: Andrea Adriatico, Stefano Casi, Marco Mancassola

Sceneggiatura: Andrea Adriatico, Stefano Casi, Marco Mancassola

Fotografia: Andrea Locatelli

Musiche: Roberto Passuti

Montaggio: Roberto Passuti

Scenografia: Maurizio Bovi

Costumi: Andrea Cinelli

Effetti: Andrea Baracca

Altri titoli:

Andres and Me

Durata: 98

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: MONICA NICOLI PER CINEMARE

Distribuzione: VITAGRAPH

Data uscita: 2008-04-05

TRAILER
NOTE
- LOCATION: BOLOGNA, IMOLA, FORLI', CASTROCARO TERME, REGGIO EMILIA, TRESIGALLO (FERRARA).
CRITICA
"Di fatto, 'All'amore assente' è la storia di un'ossessione e di un'identificazione girata con uno stile che vorrebbe essere 'alla Antonioni', con dialoghi rarefatti e un'ambientazione emiliana molto astratta, che cerca in giro per Bologna gli spazi metafisici che Antonioni, nell'Eclisse, aveva trovato all'Eur di Roma. In sovrappiù, c'è una svolta gay nella trama, un sottotesto da outing omosessuale nel quale lo spunto politico sembra sparire. 'All'amore assente' poteva essere una parabola sull'ambiguità della politica; diventa strada facendo un'altra cosa, meno interessante." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 4 aprile 2008)

"Intanto fuori piove, ottima valenza onirico-surreale per un racconto che trova la forza in quel processo di sdoppiamento dell'identità caro a Pirandello come ad Antonioni, ripetendo insolute domande esistenziali bagnate di noir, col contributo decisivo di un buon cast. Intorno al bravo attore ronconiano Massimo Poggio in elogio del dubbio, la Vukotic, la D'Aloja, il western man Valerii, la taxista piercing Robn's". (Maurizio Porro,
'Corriere della Sera', 30 maggio 2008)

"La prima parte del film è quasi estenuante, ma se si riesce ad andare avanti si scopre un fascinoso e insolito thriller dell'anima tenuto in piedi dal bravo Massimo Poggio e da uno strepitoso cameo di Milena Vukotic." (Pedro Armocida. 'Il Giornale', 30 maggio 2008)