ABC Africa

IRAN 2001
Uganda, marzo 2000. Su richiesta dell'IFAD, il Fondo Internazionale per lo sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite, Abbas Kiarostami e il suo operatore Seifollah Samadian arrivano a Kampala. Eccoli in giro con le loro telecamere digitali. Nelle strade ad essere inquadrati sono i volti di tante centinaia di bambini, i cui genitori sono morti di AIDS e una comunità che vive nella musica un momento collettivo di straordinaria importanza. Vengono intervistate alcune anziane, tra cui Benedetta, 72 anni e 11 figli morti di AIDS. Una voce commenta che la Chiesa cattolica si occupa di tante altre cose ma proibisce l'uso del preservativo. Nell'ospedale dei bambini c'è un corpicino avvolto in un lenzuolo e portato via. Altri bambini in una scuola all'aperto intonano una canzone molto cadenzata. Viene poi intervistata una coppia di austriaci arrivati in città per adottare un bambino. Questa gente quasi sempre disperata viene aiutata ad organizzarsi. Vengono formati i nuclei che confluiscono nei raggruppamenti. Dalla radio in macchina arrivano altre notizia sul Vescovo dell'Uganda. I coniugi austriaci con la bimba adottata salgono sull'aereo e fanno ritorno a casa.
SCHEDA FILM

Regia: Abbas Kiarostami

Attori: Abbas Kiarostami - Se stesso, Seyfolah Samadian - Se stesso

Fotografia: Seyfolah Samadian

Montaggio: Abbas Kiarostami

Durata: 84

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: MARIN KARMITZ E ABBAS KIAROSTAMI PER IFAD

Distribuzione: BIM (2001)

Data uscita: 2001-11-30

NOTE
- IL DOCUMENTARIO E' STATO REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON L'IFAD (INTERNATIONAL FUND FOR AGRICULTURAL DEVELOPMENT).

- SUONO: M. REZA DELPAK.

- COORDINATORE PROGETTO: RAMIN RAFIRASME

- CAMERAMAN SEIFOLLAH SAMADIAN
CRITICA
"L'Uganda devastata dall'Aids secondo il regista di 'E la vita continua': non solo sofferenza e agonie, ma gioia, frenesia di bambini, balli, canzoni, incredibile forza d'animo. E' il sorprendente 'ABC Africa' di Abbas Kiarostami. Nato come documentario per un'agenzia dell'Onu, è diventato una magnifica riflessione sull'etica del fare cinema. Culminante in una sequenza di assoluta audacia che sembra mimare la creazione del mondo. O del cinema". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 26 novembre 2001)

"Sono appunti di viaggio, note per un film che si fa mentre si è ancora in giro per i sopralluoghi. Invitato a documentare il progetto di microfinanziamento alle donne di campagna che si prendono cura degli orfani nelle aree devastate dall'epidemia, Kiarostami usa la sua 'penna' digitale per fissare i momenti, emozionanti e sereni, delicati e drammatici, di una tragedia africana. In Uganda, su ventidue milioni di abitanti, due milioni sono morti di Aids e dei nove milioni di bambini, due milioni sono senza famiglia. Abbecedario della solidarietà e del rispetto". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 4 dicembre 2001)

ABC AFRICA
"Con grande semplicità e sensibilità, il maestro del cinema dell'Iran Abbas Kiarostami ha girato questo documentario in Uganda su richiesta delle organizzazioni che si occupano di quasi 2 milioni di bambini adolescenti rimasti orfani prima a causa della guerra poi dell'Aids. In questo suo primo film girato fuori dall'Iran, e realizzato interamente in digital-video, Kiarostami riferisce del lavoro delle organizzazioni che a Kampala e nel Paese badano a proteggere i piccoli e a stimolare l'autonomia delle donne". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 30 novembre 2001)