A ruota libera

ITALIA 2000
Pericle Caruso è così pieno di vita da non accettare le limitazioni che una dolorosa ernia del disco gli impone. Per questo motivo si sottopone in Francia a una rischiosa operazione, sconsigliatagli dal suo amico ortopedico Mario, eseguita dal presidente dell'Associazione Medici d'Europa carissimo amico del primario della clinica in cui lavora Mario. L'operazione non riesce e Pericle finisce in carrozzella, per cui cita in giudizio il chirurgo. L'udienza si tiene in agosto e Mario vorrebbe evitare di testimoniare, ma Pericle va a prelevarlo di persona con l'aiuto della sua fisioterapista Silvia e della vecchie zie, Natalizia e Beatrice, mascoline e avide.

TRAMA LUNGA
Il giovane Pericle Caruso è andato in Francia per operarsi di una fastidiosa ernia al disco. Tutto sembra andato per il meglio e, meno di 24 ore dopo, il paziente viene invitato a muoversi e camminare. Quasi subito però crolla a terra e non avverte più sensibilità ai piedi e alle gambe. Passano due anni, la situazione è rimasta la stessa, ed ora Pericle è deciso ad intentare causa al professor Lamappen che a suo tempo lo aveva operato e aveva garantito sul buon esito dell'operazione. Si appresta quindi a partire per la Francia, e con lui ci sono alcuni amici e collaboratori: Silvia, l'infermiera assegnatagli dall'ospedale; Mario, il suo amico medico ortopedico, che è il testimone principale e l'avvocato Cardamone. In vista del giorno fissato (il 19 agosto), Pericle va a trovare due anziane zie toscane e poi tutti insieme si spostano a Forte dei Marmi dove Mario sta trascorrendo le vacanze con la famiglia. La situazione si ingarbuglia quando Mario si vede offrire dal proprio primario, il professor Volpetti, un lavoro meglio retribuito a patto che non testimoni contro l'influente Lamappen. Mario inoltre sta iniziando una relazione con Maria Grazia, moglie di Volpetti. Pericle si inserisce in queste trame per aiutare l'amico, ma complica ancora di più le cose al punto che Volpetti, scoperto il tradimento, si procura una botta in testa e un immediato ictus. Finalmente il gruppo arriva in Francia e qui, dopo una prima esitazione, Mario, provocato dall'arroganza di Lamappen, lo accusa apertamente. La causa è vinta. Trenta anni dopo, sulla spiaggia di Forte, Pericle e Silvia, che si sono sposati, controllano la vivacità del loro figlio identico al padre. Ci sono anche le zie, e Maria Grazia che imbocca il marito rimasto in preda all'ictus. Pericle jr. fa gol nella partita in corso sulla spiaggia.
SCHEDA FILM

Regia: Vincenzo Salemme

Attori: Vincenzo Salemme - Pericle Caruso, Sabrina Ferilli - Silvia, l'infermiera, Maurizio Casagrande - Avv. Cardamone, Carlo Buccirosso - Mario Pecorella, Manuela Arcuri - Maria Grazia Volpetti, Massimo Ceccherini - Zia Natalizia, Nando Paone - Zia Beatrice, Antonella Morea - Teresa Pecorella, Roberto Posse - Prof. Lamappen, Giuseppe De Rosa - Prof. Volpetti, Fabio Canino - Portiere dell'hotel

Soggetto: Vincenzo Salemme

Sceneggiatura: Vincenzo Salemme

Fotografia: Mauro Marchetti

Musiche: Antonio Boccia

Montaggio: Patrizio Marone

Scenografia: Sonia Peng

Costumi: Claudio Cordaro

Durata: 82

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: VITTORIO CECCHI GORI PER CECCHI GORI GROUP, FIN.MA.VI.

Distribuzione: CECCHI GORI

CRITICA
"Salemme è tracotante e logorroico, non sta zitto un momento e, pure in sedia a ruote, neppure fermo. Decorativa come nei calendari, Sabrina Ferilli cede a Manuela Arcuri l'imbarazzo delle scene disinibite. Spero poi di non rovinare una bella amicizia se dico che Carlo Buccirosso, ispirandosi a Peppino, fa ridere più del capocomico; ma anche alla notevole inventiva della bravissima 'spalla' la sceneggiatura offre poco". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 30 dicembre 2001)

"Arrivato al suo terzo film Vincenzo Salemme - che ha imparato il mestiere da Eduardo e ci tiene a ricordarlo - ha costruito una storia semplice, centrata sui battibecchi e i piccoli equivoci sentimentali fra i due protagonisti. Attorno ruota una scelta compagnia di comici, dai fidati Buccirosso e Casagrande, compagni dell'autore anche a teatro, ai nuovi (per questa compagnia) Ceccherini e Paone, infilati nei panni femminili di due burbere zie. Fra le donne vere, complicherà la situazione Manuela Arcuri, già bella bombolona". ('Carnet', settembre 2000)

"Bisogna dire che il film è poca cosa, e per una quantità di ragioni. La sceneggiatura (sua), scritta senza capo né coda, è solo una successione di monologhi e duetti a ruota libera e fa sparire per tutta la parte centrale la Ferilli sostituita dalla formosissima Manuela Arcuri in una situazione da pochade che porta via mezzo film. Salemme, antico collaboratore di Eduardo, accosta la coppia che forma con Buccirosso a Totò e Peppino: però il senso dei tempi comici latita, sostituito da una marea di parole spesso a tormentone (...). Quanto alla messa in scena, non si trova una sola idea di regia neanche a cercarla per scommessa. La macchina da presa passa dalle panoramiche circolari sui vari personaggi o dalle riprese dall?alto a piani fissi lunghi molti minuti, pigramente teatrali e dove capita perfino che un attore esca dall?inquadratura con la testa o con un arto". (Roberto Nepoti, ?la Repubblica?, 23 dicembre 2000)

"Il clan è quello solito. Con il comico napoletano ci soni i vecchi compagni di teatro, anche se a colpire è soprattutto Massimo Ceccherini nel ruolo dell'anziana zia Natalizia. Salemme è uno dei pochi comici di giro natalizio capaci di non far storcere il naso ai critici e ai cinefili. Se ne sta schiscio, ma mette d'accordo tutti e i soldi li porta a casa". (Piera Detassis, 'Panorama', 21 novembre 2000)