A proposito di Henry

Regarding Henry

USA 1991
Henry Turner, un ricco e cinico avvocato di New York, colleziona l'ultimo successo in tribunale a spese di Matthews, un povero malato, che perde così la causa contro un ospedale per essere risarcito dei danni provocatigli da un grave errore terapeutico. Ma una sera dal tabaccaio un rapinatore lo ferisce gravemente: uscito dal coma, Henry ha perso la memoria. Lo aiutano nel faticoso recupero psico fisico un fisioterapista di colore, Bradley, che gli insegna i primi passi e lo sostiene con calorosa e contagiosa vitalità ed allegria; la moglie Sarah, che gli si è riavvicinata; la figlia dodicenne Rachel, che lui ha sempre trattato con crescente distacco. A poco a poco Henry riscopre quei valori umani e sociali che la sua attività aveva inaridito: il rapporto di amicizia e di tenerezza con la moglie; il piacere di essere padre; la correttezza nello svolgere il suo lavoro. Rientrato in ufficio va a rivedere le sue cause scoprendo quante ingiustizie sono state perpetrate grazie alla sua diabolica abilità. Ritrovata la piena armonia coniugale con Sarah, tutto sembra svanire a causa della scoperta di lettere compromettenti scritte a sua moglie da un amico e collega d'ufficio, Bruce. Disperato, decide di prendere alloggio al Ritz, nome che gli suona familiare senza sapere perchè; la soluzione gli viene da una collega, Linda, che gli rivela essere l'albergo luogo dei loro incontri sentimentali. Sotto shock per la nuova rivelazione, ma convinto che il suo passato sia decisamente da dimenticare, Henry chiede a Sarah di iniziare una nuova vita con lui, dà ai Matthews la prova che consentirà loro di essere rimborsati dall'ospedale annullando così l'ingiustizia da lui procurata, e poi si licenzia dall'ufficio.
SCHEDA FILM

Regia: Mike Nichols

Attori: Harrison Ford - Henry Turner, Annette Bening - Sarah Turner, Bill Nunn - Bradley, Mikki Allen - Rachel Turner, Donald Moffat - Charlie, Aida Linares - Rossella, Nancy Marchand - Mrs O'Brien, Bruce Altman - Bruce, Rebecca Miller - Linda, Robin Bartlett - Phyllis, Elizabeth Wilson - Jessica

Soggetto: Jeffrey Abrams

Sceneggiatura: Jeffrey Abrams

Fotografia: Giuseppe Rotunno

Musiche: Hans Zimmer

Montaggio: Sam O'Steen

Scenografia: Tony Walton

Costumi: Ann Roth

Durata: 107

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: TECHNICOLOR

Produzione: ROBERT GREENHUNT, SCOTT ROBIN E MIKE NICHOLS PER PARAMOUNT COMMUNICATION COMPANY

Distribuzione: U.I.P. - CIC VIDEO, DE AGOSTINI (THE ENGLISH MOVIE COLLECTION)

CRITICA
"Un film comico, se si riuscisse a divertirsi di più, una favola imbarazzante e ipocrita che non riesce neanche ad essere tale, un mezzo falò di vanità vere, che sta all'amara critica sociale delle commedie degli anni d'oro di Nichols come la prosa di Cosmopolitan sta a quella di Soul Bellow". (Irene Bignardi, La Repubblica)

""Regarding Henry" è fuori posto persino fuori concorso". (Lietta Tornabuoni, La Stampa)

"Assai ben fatto, ma anche irritante nella sua scopertissima voglia di tenerezza, melodramma familiare di Mike Nichols, inzuppato di melassa e destinato agli abbonati della lacrima. Bravissimo e misurato Harrison Ford, passato senza traumi dalle rodomontate di Indiana Jones alle smorfie contenute sulla sedia a rotelle. Graziosa e commossa al punto giusto Annette benino, ultima fiamma di Warren Beatty". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 21 novembre 2000)

"Sarà anche ruffiano, sarà anche ricattatorio, in ostaggio ai buoni sentimenti ma che gran bel film è "Regarding Henry"". (Maurizio Porro, Il Corriere della Sera)

"Il meccanismo è troppo scoperto, le varie situazioni in bene e in male sono sciorinate solo in vista di effetti e di emozioni, le scelte di campo sono proposte immediatamente, con i buoni e le vittime tutti da una parte e i cattivi e i sopraffattori tutti dall'altra." (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)

"Il film è confezionato da Mike Nichols coll'abilità del grande professionista che sa come tirare a lucido una materia fatta di lacrime e sorrisi, destinata alla grande platea facile alla commozione." (Giovanni Grazzini, Il Messaggero)

"Da Mike Nichols e Harrison Ford ci aspettavamo un film meno patinato, più duro, adatto a delle personalità che, al cinema, sanno scavare più profondamente". (Alfio Cantelli, Il Giornale)

"Nel film c'è di meno e c'è di più di quanto espresso nelle intenzioni del regista: modesto spessore psicologico." (Francesco Bolzoni, L'Avvenire)