Tre uomini e una pecora

A Few Best Men

4/5
Stephan Elliott ci regala un Hollywood Party da Leoni: commedia travolgente che sacrifica l'originalità sull'altare della risata

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AUSTRALIA 2011
David, giovane inglese, annuncia ai suoi amici fraterni Tom, Graham e Luke l'intenzione di sposare l'australiana Mia, conosciuta durante un soggiorno in un'isoletta sperduta dell'Oceano Pacifico. La notizia è sconvolgente, ma i tre amici decidono di sostenere l'amico - anche perché lui è orfano e loro rappresentano la sua vera e unica famiglia - e di partire con David per l'Australia, dove si terrà il matrimonio. All'arrivo in Australia, il futuro sposo scoprirà che Mia è in realtà una giovane ereditiera destinata a sostituire il padre nella carriera politica, mentre Tom, Graham e Luke renderanno a dir poco caotico il giorno delle nozze in cui è presente mezzo parlamento australiano e, tra guai a non finire, rischieranno seriamente di compromettere il rapporto tra David e Mia.
SCHEDA FILM

Regia: Stephan Elliott

Attori: Xavier Samuel - David, Kris Marshall - Tom, Kevin Bishop - Graham, Tim Draxl - Luke, Olivia Newton-John - Barbara, Laura Brent - Mia, Rebel Wilson - Daphne, Jonathan Biggins - Jim, Steve Le Marquand - Ray

Sceneggiatura: Dean Craig

Fotografia: Stephen F. Windon

Musiche: Guy Gross

Montaggio: Sue Blainey

Scenografia: George Liddle

Costumi: Lizzy Gardiner

Durata: 97

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA, S.TWO D.MAG, ARRIRAW

Produzione: QUICKFIRE FILMS

Distribuzione: LUCKY RED (2012)

Data uscita: 2012-02-10

TRAILER
NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA VI EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2011).
CRITICA
"Tutto quello che ci era in parte stato risparmiato dal cinepanettone «elegante» rientra in questa farsa di Stephan Elliot (com'è lontana 'Priscilla'...) dove tre amici dello sposo mandano a monte il matrimonio vip in Australia. La pecora è star, non le vengono risparmiate neanche le mani nel popò per trovare la droga. Di disumana ineleganza il film non recupera riso con gag scontate, annunciate come dai cartelli stradali. Gli attori fingono di divertirsi loro e la Newton-John, ormai mamma, si vendica di 'Grease'." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 17 febbraio 2012)

"Gli autori cinematografici australiani mi convincono di più quando tendono al dramma e anche quando, dopo si affidano, evitando di farsene influenzare, alle strutture industriali di Hollywood. (...) Tipico, in questo senso, il caso di Stephan Elliot che si conquistò notevoli primati con uno dei film australiani salutati da successi record, 'Priscilla, la regia del deserto'. Certo, induceva allegramente al riso, ma senza finezze. Come il film che ci propone oggi, 'Tre uomini e una pecora', scaturito, a quanto dicono, da una vendetta del regista nei confronti del proprio passato quando, giovanissimo, sbarcava il lunario realizzando filmini sui matrimoni. (...) Gli interpreti, sia inglesi sia australiani, si adeguano al genere e alla storia. La sposa è Laura Brent, lo sposo, Xavier Samuel, la madre della sposa è Olivia Newton-John, il padre è Jonathan Biggins. Superfluo citare i tre amici, anche se abbastanza noti. Si atteggiano quasi solo a macchiette." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 10 febbraio 2012)

"Altro che commedia d'immaturi o ex in stile 'miracolo italiano', 'Tre uomini e una pecora' è una sorta di tritatutto sarcastico-demenziale che in platea si ama o si odia. Ancora più estremo del sottogenere recentemente affermatosi al box office grazie a titoli come 'Una notte da leoni' o 'Le amiche della sposa', il film dell'australiano Stephan Elliott ('Priscilla, la regina del deserto') racconta le imprese degli amichetti del cuore del giovane David deciso a sposarsi con la soave Mia nella terra dei canguri. (...) Si ride solo sguaiatamente, il 'messaggio' si limita all'inconciliabilità tra natura e cultura e per l'occasione resuscita persino Olivia Newton-John." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 10 febbraio 2012)

"Dopo la parentesi britannica di 'Un matrimonio all'inglese', Stephan Elliott, il regista di 'Priscilla', torna all'Australia natia e al registro demenziale degli esordi. (...) Comicità goliardica, ritmi non sempre ben controllati, e tuttavia se si ama il genere ci si può divertire." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 10 febbraio 2012)

"Cronaca di una delle più paradossali feste di nozze del cinema, al limite del cartone animato, a partire da un gruppo di amici inglesi sbroccati che irrompe nella vita di una rigida e ricca famiglia australiana, tra le Blue Mountains. Con 'Priscilla' (1994) Elliott ha acquisito una carta di credito eterna, confermata da 'Un matrimonio all'inglese' (2008) da Coward e riconfermata qui, con qualche esagerazione. (...) Prima di esordire, Elliott fu pioniere dei «filmini da matrimonio». Difficile dimenticare le corna e le «posizioni» dell'ariete Ramsey..." (Silvio Danese, 'Giorno, Carlino, Nazione', 10 febbraio 2010)

"Va bene la trasgressione, ma quando è troppo è troppo. Se il suo 'Priscilla, la regina del deserto' di diciotto anni fa era un piccolo gioiello di umorismo anticonformista, la nuova commedia dell'australiano Stephan Elliott è di una goliardia esagerata. (...) Si ride grasso e nemmeno tanto." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 10 febbraio 2012)

"Altro che 'Una notte da leoni', qui si fa davvero sul faceto! Dopo 'Priscilla' en travesti, dopo l'upgrade acido e sophisticated (comedy) di 'Easy Virtue', il bad boy Stephan Elliott sale sull'altare con 'Tre uomini e una pecora' e mette in centrifuga il canovaccio della commedia di matrimoni, all'insegna - vaticina la promessa sposa - dello 'scontro di due mondi'. (...) Presa a schiaffi e lazzi, a terra rimane la commedia sentimentale hollywoodiana, ma impietoso è il paragone con gli 'analoghi' nostrani: ritmo e gag, sottotesti (natura vs. cultura) e trivialità, alchimia d'attori e script di ferro, 'A Few Best Men' è roba dell'altro mondo. Meditate italica gente dello spettacolo, meditate: nel frattempo, noi si ride. Da morire." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 9 febbraio 2012)