Tehilim

FRANCIA 2007
Gerusalemme. Il 17enne Menachem e la sua famiglia conducono una vita tranquilla e ordinaria che viene però sconvolta dalla misteriosa sparizione del padre dopo un incidente automobilistico. Mentre i componenti adulti della famiglia trovano rifugio nel silenzio e nella fede, Menachem e il fratellino David si mettono alla ricerca del padre.
SCHEDA FILM

Regia: Raphaël Nadjari

Attori: Michael Moshonov - Menachem, Limor Goldstein - Alma, Shmuel Vilozni - Eli, Ilan Dar - Shmuel, Yoav Hait - Aharon, Reut Lev - Deborah, Ilanit Ben Yaakov - Orna, Robert Hoenig - Ispettore Kaufman, Dov Berkovitz - Rabbino, Naomi Tzvick - Nonna

Sceneggiatura: Raphaël Nadjari, Vincent Poymiro

Fotografia: Laurent Brunet

Musiche: Nathaniel Méchaly

Montaggio: Sean Foley

Scenografia: Dror Sarogati, Benny Afar

Durata: 96

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: HDCAM, 35 MM (1:1.85)

Produzione: BVNG PRODUCTIONS, TRANSFAX FILM PRODUCTIONS, 2.1 FILMS, CANAL+, CNC, ARTE COFINOVA

NOTE
- IN CONCORSO AL 60MO FESTIVAL DI CANNES (2007).
CRITICA
"Viene da Israele uno dei più bei film del festival, 'Tehilim', alla lettera 'I salmi'. Ma non è israeliano il regista, Raphael Nadjari, ebreo francese che da un decennio conduce un itinerario personalissimo e molto produttivo esplorando stili e contraddizioni delle comunità giudaiche sparse per il mondo, da New York a Tel Aviv e Gerusalemme. Auscultando le vibrazioni più intime delle varie anime del mondo ebraico con un cinema spoglio, discreto, sensibilissimo, che sono in pochi a saper fare. Un cinema di famiglia, viene da dire, più che da camera, che ogni volta sagoma il suo linguaggio sulle diverse famiglie con cui si confronta. Esempio di tolleranza e rispetto, lontano anni luce da tutto ciò che oggi fa tendenza, su tutti gli schermi, a qualsiasi latitudine. Chissà se in giuria se ne accorgeranno." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 21 maggio 2007)

"'Tehilim' di Raphael Nadjari è, infatti, un finto thriller ambientato a Gerusalemme, dove i temi della solitudine, della rassegnazione e del fondamentalismo tentano invano di organizzarsi in apologo politico." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 21 maggio 2007)

"Da viaggio il film del francese Raphael Nadjari, 'Tehilim' ('Salmi'), ambientato a Gerusalemme: il padre scompare e la madre e il nonno si contendono l'educazione (laica o religiosa) dei figli (Michael Moshonov e Yonathan Alster). Girato in digitale, 'Tehilim' è più antropologia che cinema. Non dovrebbe arrivare in Italia: pochi eletti ne soffriranno." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 22 maggio 2007)

"'Theilim' ('Salmi') è un film di nobili intenti e di modesti risultati. (...) Bella l'idea, e giusta la scelta di non dirci nulla sul destino dello scomparso; ma un po' sciatta la realizzazione, quasi da film amatoriale, da home-movie su una famiglia in crisi." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 21 maggio 2007)

"Un tentativo freddo, distante, quasi asettico. Ma un tentativo però c'è. (...) Il tentativo, anche se non riuscito, è quello di dire che una terra di conflitto è anche questo: terra di assenti, terra di assenza." (Roberta Ronconi, 'Liberazione', 22 maggio 2007)