STREGHE

WITCH STORY

ITALIA 1989
I giovani Ed e Carol, fratello e sorella poco più che adolescenti, rimasti orfani in seguito a un non chiaro incidente stradale, si trovano ad aver ereditato, fra l'altro, una casa di campagna in Florida, mai conosciuta finché i genitori erano in vita, che ora sono curiosi di vedere. D'accordo con un gruppo di compagni di scuola, organizzano una vacanza proprio in quella campagna e in quella casa, e, lasciata New York, partono spensierati in pulman verso la meta. La casa si rivela un rudere fatiscente, che i ragazzi sistemano alla meglio per potervi alloggiare. Ma fin dalla prima notte or l'uno or l'altro viene atterrito da strani rumori e strani fatti. La casa è infatti maledetta. Vi ha abitato negli anni 30, in qualità di istitutrice della piccola Rachel, una bella "strega" bionda Helena che, dopo aver sedotto il giovane curato del posto, era stata arsa viva dai bifolchi di quelle terre. Rachel aveva assistito atterrita al rogo da una finestra, suicidandosi subito dopo a causa dello choc subito, e ora vaga come fantasma intorno alla casa, contribuendo a spaventare gli sprovveduti ospiti. Accadono fatti inesplicabili, in seguito ai quali i giovani verranno ben presto uccisi uno dopo l'altro, in maniera sempre più orrenda, senza aver potuto vincere le forze malefiche che funestano il luogo.
SCHEDA FILM

Regia: Alessandro Capone

Attori: Jeff Bankert - Michael, Charon Butler - Gloria, Todd Comastser - Virgil, M. Jason, Gary Kerr - Ed Mayes, Deanna Lund Lokowitz, Christopher Peacock - Ken, Michelle Vannucchi - Carol Hayes, Ian Bammen - Padre Matthew

Soggetto: Alessandro Capone

Sceneggiatura: Alessandro Capone, Rosario Galli

Fotografia: Roberto Girometti

Musiche: Carlo Maria Cordio

Montaggio: Franca Silvi

Effetti: Rick Gonzales

Durata: 90

Colore: C

Genere: HORROR

Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI

Produzione: NUMERO UNO INTERNATIONAL

Distribuzione: TITANUS DISTRIBUZIONE (1989) - CREAZIONI HOME VIDEO

NOTE
REVISIONE MINISTERO MARZO 1993.
CRITICA
Film misogino all'ennesima potenza questo di Capone, che ha anche il pessimo gusto di dedicarlo alla sua famiglia (Segnocinema).