Storie

Code inconnu: recit incomplet de divers voyages

GERMANIA 2000
Un giovane ribelle getta con disprezzo una cartaccia in faccia ad un mendicante all'angolo di un boulevard parigino. Da questo gesto inizio una storia in cui vari personaggi, molto diversi tra loro, si incrociano per caso e questo fatto provoca una svolta nelle loro vite.
SCHEDA FILM

Regia: Michael Haneke

Attori: Juliette Binoche - Anne, Thierry Neuvic - Georges, Bruno Todeschini - Pierre, Ona Lu Yenke - Armadou, Sepp Bierbichler - Contadino, Luminita Gheorghiu - Maria, Alexandre Hamidi - Jean, Maimouna Helene Diarra - Aminate

Soggetto: Michael Haneke

Sceneggiatura: Michael Haneke

Fotografia: Jürgen Jürges

Musiche: Gibe Goncalves

Montaggio: Karin Hartusch, Andreas Prochaska, Nadine Muse

Scenografia: Emmanuel de Chauvigny

Costumi: Françoise Clavel

Effetti: Daniel Lenoir, Benôit Squizzato, Pierre Foury

Altri titoli:

Code inconnu

Code Unknown: Incomplete Tales of Several Journeys

Codice sconosciuto

Code: unbekannt

Durata: 118

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: MK2 PRODUCTIONS

Distribuzione: BIM, DVD ELLEU MULTIMEDIA (2002).

Data uscita: 2001-04-20

CRITICA
"Titolo fiacco, film molto interessante come tutto ciò che fa l'austriaco Michael Haneke. (...) Il clima da teatro dell'assurdo e vari misteri irrisolti costringono a riflettere sul cinema, sui nostri automatismi di spettatori, sulla babele indifferente in cui viviamo. Ma nel terribile 'Funny Games' Haneke metteva davvero a disagio. Qui, a forza di illustrare il suo metodo e la sua poetica, resta didattico, sospeso, affascinante e irritante insieme". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 20 aprile 2001)

"Diretto dall'austriaco Michael Haneke, girato magnificamente a Parigi tutto in piani-sequenza e in quattro lingue, il bel film sul presente caotico si autodefinisce 'racconto incompleto di diversi viaggi' ".(Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 20 aprile 2001)

"Se non avete mai visto il cinema diretto, crudo e crudele, dell'austriaco Michael Haneke, questa è l'occasione per incontrare un episodio profondo, toccante (...) La regia crea apparenti capitoli individuali per lasciare allo spettatore la responsabilità dell'insieme. Alcune domande. Nessuna risposta". (Silvio Danese, 'Quotidiano Nazionale', 20 aprile 2001)